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Per dimagrire in fretta il digiuno può essere una soluzione, ma solo in casi eccezionali e sotto controllo medico
L’obesità rappresenta oggi un problema mondiale, in continuo aumento specialmente nei paesi industrializzati. Non è facile dimagrire quando si è obesi, solo una dieta ipocalorica personalizzata, discussa e programmata con il proprio dietologo, raggiunge il duplice scopo: far dimagrire e rieducare il paziente a mangiare in modo sano ed equilibrato.
Generalmente è sbagliato perdere molto peso rapidamente, ma esistono circostanze in cui questo tipo dimagrimento risulta indispensabile. Per esempio in casi di pazienti obesi, che non rispondono alla dieta dimagrante ipocalorica e che ormai non riescono nemmeno a svolgere una normale attività lavorativa. Oppure in presenza di un imminente intervento chirurgico, presentarsi ad un intervento in eccesso di peso, significa rendere più complesso e pericoloso anche il più banale degli interventi, aumentando anche il rischio anestesiologico. I metodi dietoterapici per ottenere un dimagrimento rapido sono due: Il digiuno assoluto e il digiuno modificato. Il metodo del digiuno assoluto è stato pressoché abbandonato a causa delle gravi conseguenze sul metabolismo del paziente ed anche per la necessità di ospedalizzare per lungo tempo i malati. Il metodo del digiuno modificato è differente, poiché nonostante la drastica riduzione del numero delle calorie giornaliere, in media 300-400, apporta adeguate quantità di proteine, liquidi, vitamine e sali minerali. L’adozione di questo trattamento presenta molti vantaggi. Non essendo quasi mai necessario ospedalizzare il paziente, tale pratica può essere eseguita in ambulatorio. Inoltre nonostante il ridotto apporto di calorie, può essere concessa una modesta attività fisica, e in alcuni casi si può continuare a condurre la normale attività lavorativa. La fame si attenua dopo i primi giorni, l’apporto di proteine e di acqua permette un discreto compenso alle gravi perdite dell’organismo limitando i disturbi collaterali. La pratica del digiuno modificato, consiste nella somministrazione di 1-1,5 gr. di proteine per chilogrammo di peso teorico del paziente, con aggiunta di quantità ottimali di potassio, di vitamine e sali minerali. Si raccomanda di usare sempre poco sale e introdurre molta acqua, mai comunque meno di due litri al giorno. Si dovrebbe escludere da questo programma qualsiasi fonte glicidica, cioè niente zuccheri. Tuttavia l’aggiunta di piccole quantità di zuccheri, come quelli contenuti ad esempio nella frutta, non solo modifica la curva della perdita ponderale, ma serve anche a far risparmiare proteine ed a normalizzare i livelli dell’acido urico, livelli che con questo tipo di diete si innalzano facilmente. Importante comunque, è che la quantità delle proteine della dieta sia di elevato valore biologico, preferendo quindi le proteine sottoforma di carni magre, pesce, pollame, cucinate sempre senza grassi. In ogni caso tale trattamento per la sua complessità deve essere riservato a casi di obesità refrattaria alla comune dietoterapia, inoltre deve essere eseguito sotto rigoroso controllo medico. Non tutti possono praticare tale regime dimagrante. I pazienti nefropatici ( ovvero con azotemia elevata), i diabetici trattati con insulina, i gottosi, gli epatopazienti, nonché gli anziani, devono assolutamente esser esclusi da questo trattamento.
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