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Lo spuntino notturno fa male al corpo e alla mente
Avere l’abitudine di fare spuntini notturni, può favorire l’aumento di diabete, obesità e colesterolo. Mangiare di notte altera i ritmi del nostro corpo e se diventa una costante può portare anche a stadi di depressione causati dall’alterazione del sonno-veglia.
Soffrire di insonnia, svegliarsi di notte ed attaccare il frigorifero è una pratica molto diffusa tra le persone. Il ricercatore del Salk Institute for Biological Studies, Satchidananda Panda, mette in allarme sui rischi di questa abitudine malsana. Lo studioso racconta alla rivista Cell Metabolism, che il corpo umano è predisposto a rimanere digiuno durante la notte, da sempre l’uomo mangia solo di giorno, è negli ultimi anni che le abitudini alimentari sono cambiate e non a caso sono aumentati in modo impressionante i casi di obesità e diabete. È risaputo che bisognerebbe cenare presto almeno tre ore prima di andare a dormire, poiché sia il fegato che lo stomaco producono enzimi digestivi in ore diurne, di notte l’apparato digestivo dorme quindi, tutto ciò che mangiamo in orari sbagliati, ci farebbe ingrassare di più. Gigliola Braga, nutrizionista, sostiene che mangiare nelle ore in cui si dovrebbe dormire, non solo disturba il sonno poiché il corpo è impegnato nella digestione e il metabolismo è più lento, ma comporta anche che la mattina successiva difficilmente si ha voglia di fare colazione, e questo è un altro grave errore, poiché è proprio nelle prime ore del giorno che l’organismo ha la maggiore necessità di apporto calorico. Il responsabile del centro di Medicina del Sonno dell'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, Luigi Ferini Strambi sostiene che: “Il disturbo specifico, definito Nes (Night-Eating Syndrome) interessa, secondo alcuni studi, il 2-5% della popolazione generale. La prima descrizione, nel 1955, era relativa a soggetti obesi con insonnia: in realtà, la Nes si riscontra anche in persone normopeso, ma la sua prevalenza aumenta con l'incremento della massa corporea. Il rischio di obesità per i soggetti con Nes è 2,5 volte superiore per l'uomo e 2,8 volte per la donna”. Nicola Salvadori, psicologo, afferma che problemi alimentari come questo sono in forte crescita:” Il cosiddetto Binge-Eating Disorder colpisce il 2% della popolazione USA (2%maschi e 3,5% femmine) “. Il comportamento dopo il pasto notturno è di disgusto, la persona si sente in colpa e spesso avverte una sensazione di appesantimento e nausea. Salvadori spiega che: “Gli episodi avvengono spesso in corrispondenza di forti stati depressivi, e ciò rappresenta un fattore psicologico importante per la comprensione del problema. Per il trattamento del Bed, un approccio multi-disciplinare che coinvolga diverse figure professionali (dietologo, internista, psicologo, psichiatra) è quello più efficace: ognuno di loro infatti affronta con maggiore competenza i diversi aspetti alla base del problema (alterazione del peso e del metabolismo, dismorfofobia, trattamento farmacologico di ansia e depressione)”. Associazione Italiana Medicina del Sonno AIMS |