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Abbuffate, come proteggersi dai disturbi intestinaliAbbuffate natalizie, come riuscire a resistere? Mangiare è il bello della festa, e una festa che si rispetti prevede delle belle tavolate piene di ogni ben di Dio. Si pensa che le abbuffate siano una prerogativa dei giorni di Natale e Capodanno, ma in realtà non è così: già a Dicembre scoccano gli inviti alle cene prenatalizie di amici e parenti e in ogni regione i giorni che precedono le vere e proprie feste sono costellati di tradizioni mangerecce, a base soprattutto di dolci e fritture.
Dopo Capodanno non è passato nè il santo nè la festa, nè tantomeno abbiamo chiuso il cerchio delle abbuffate. Ne avremo ancora fino all'Epifania, almeno se sappiamo resistervi. Il problema non è tanto abbandonarsi al peccato di gola, quanto la prospettiva di associare alle abbuffate i disturbi intestinali che irrimediabilmente seguono. I disturbi intestinali da abbuffate sono tipici, se si mangia troppo è logico stare male. Mal di stomaco e di pancia, meteorismo, indigestioni, vomito e coliche sono dietro l'angolo di chi si concede a troppe abbuffate. Tanto che durante le feste i disturbi intestinali da abbuffate colpiscono un italiano su tre. Ma è inutile che cerchiamo di rincuorarci pensando che siccome i cibi sono buoni non ci faranno male: mangiare troppo porta le sue conseguenze e in particolare il menu delle feste sarà pieno di piatti, sì buoni, ma fin troppo sostanziosi. Pensate solo a un dolce come il panettone, a tutti gli antipasti, al cappone ripieno, ai tortelli in brodo e all'anguilla arrosto. Come fare allora per evitare di stare male e avere un'indigestione da abbuffate? Basta fare un po' di attenzione, come ha spiegato il gastroenterologo del Policlinico di Monza dottor Attilio Giacosa, in occasione di un incontro promosso dall'Associazione nazionale dell'industria farmaceutica dell'automedicazione (Anifa). Ecco allora i suoi cinque consigli per evitare la sindrome del dopocena. 1) "Prendiamocela con calma - raccomanda Giacosa - Il Natale viene una volta l'anno, gustiamoci le pietanze masticando lentamente", perché "la prima fase della digestione avviene in bocca"; 2) "Tra una portata e l'altra concediamoci una pausa di almeno un quarto d'ora". Ma ingannare l'attesa accendendosi una sigaretta è una pessima idea, avverte lo specialista: "Il fumo rilassa i muscoli della valvola che c'è tra stomaco ed esofago, impedendone la tenuta e facilitando così la risalita di cibo e acidi"; 3) "Cerchiamo di limitare le porzioni di cotechino, capitone, insaccati e formaggi stagionati". Più in generale, ricorda Giacosa, "i cibi grassi sono quelli che attentano alla serenità del nostro stomaco poiché richiedono più tempo per essere digeriti". 4) "Caffè e amaro dopo cena sono abitudini piacevoli", ma "attenzione a non esagerare: la caffeina aumenta la produzione di acido dello stomaco - sottolinea il gastroenterologo - mentre l'alcol facilita la risalita degli acidi all'esofago; 5) Dopo il pasto, infine, "nel caso compaiano i primi sintomi di cattiva digestione, è possibile ricorrere all'automedicazione" responsabile con farmaci da banco (senza necessità di ricetta medica, contraddistinti dal bollino rosso in confezione). Per avere un consiglio ad hoc, è possibile rivolgersi al farmacista.
Link utili: Dottor Giacosa, Policlinico di Monza Cenone di Natale, come evitare le abbuffate
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