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Influenza degli acidi grassi essenziali Omega 3 sull'organismo
Gli acidi grassi essenziali (AGE), l’acido linoleico (AL), capostipite
della serie omega-6, e l’acido alfa-linolenico (ALA), capostipite della
serie omega-3, sono stati scoperti da Burr e Burr nel 1929 e sono stati così denominati in quanto indispensabili per la salute dell’uomo che, non essendo in grado di sintetizzarli, li deve introdurre con gli alimenti, in quanto sono contenuti
nel
pesce e nell’olio di pesce, nella carne, nel latte, nei formaggi, nella frutta secca, negli oli eccetera.
Successivamente è emerso che tutte le cellule del nostro organismo contengono gli acidi grassi essenziali e che dall’AL e dall’ ALA derivano altri acidi grassi polinsaturi a lunga catena (LCPUFA) indispensabili alla struttura e alla funzionalità di tutte le cellule. Tra
questi un ruolo importante viene svolto dall’acido arachidonico (AA) e
dall'acido docosaesaenoico (DHA).Il primo svolge un ruolo importante nella crescita dell’organismo e il
secondo un ruolo centrale
un
ruolo centrale nella composizione delle strutture nervose, nelle sinapsi per la
trasmissione dell’impulso nervoso, nella retina per ricevere gli stimoli
visivi, nei mitocondri dove
è essenziale per il loro funzionamento e per produrre ATP, sostanza chimica
energetica vitaleziale per il loro funzionamento e per produrre ATP, sostanza chimica energetica vitale.
Un grande impulso allo studio degli AGE si è avuto
all’inizio degli anni ’70, quando alcuni ricercatori danesi hanno constatato
che gli esquimesi presentavano una minor frequenza di malattie cardiache,
nonostante la loro dieta fosse ricca di grassi proprio per l'apporto lipidico
fornito loro da una dieta ricca di acidi grassi essenziali omega-3 provenienti
dal pesce e dall’olio di pesce da loro assunto in abbondanza. La stessa cosa è
stata successivamente evidenziata nei Giapponesi che vivono in alcune zone dove
si nutrono prevalentemente di pesce.
La constatazione che gli
esquimesi, per la loro dieta a base di pesce, hanno un assetto lipidico più
equilibrato, per cui vanno soggetti meno frequentemente a patologia
cardiovascolare, e, negli anni successivi, la scoperta del ruolo degli acidi
grassi essenziali e dei loro derivati nei processi infiammatori cronici ed immunitari,
hanno dato luogo a numerosissimi studi e ad intraprendere tentativi terapeutici
con composti di acidi grassi essenziali omega-3 nelle patologie caratterizzate
da aumento delle citochine pro infiammatorie quali l’aterosclerosi, l’artrite
reumatoide, l’asma, la fibrosi cistica, il morbo di Crohn, la depressione
maggiore, la colite ulcerosa, il lupus eritematoso, la psoriasi, la sclerosi
multipla, le malattie autoimmuni e perfino le neoplasie.
Mentre
evolvevano tali conoscenze, numerosi studi, condotti anche sulle scimmie, hanno evidenziato che uno scarso apporto di DHA durante la gravidanza è associato nei figli ad un rallentato sviluppo delle loro capacità motorie e di orientamento per una rallentata maturazione di tali abilità, della capacità visiva, con un alterato elettroretinogramma, dell’attenzione, con una più lenta maturazione cerebrale, della performance, con comportamenti stereotipati e di una spiccata impulsività e reattività. La supplementazione di DHA ha invece determinato
anche nella donna un aumento dei livelli di DHA materno ed un miglioramento delle prestazioni cognitive e comportamentali dei figli.
Il
livello di acidi grassi essenziali nella madre è pertanto determinante, nel periodo cruciale della
vita
fetale e durante
l’allattamento, in quanto da un suo corretto equilibrio dipende, fin dai primi
momenti della vita, la possibilità delle conversioni degli acidi grassi
essenziali soprattutto in AA e DHA ed il loro utilizzo per i fabbisogni plasmatici, per la neurogenesi e
per importanti processi metabolici del nuovo organismo.
Inoltre l’apporto adeguato di acidi grassi essenziali con la dieta è importante per la maturazione delle capacità visive e dei neurotrasmettitori di tutto il sistema nervoso.
Attualmente si ritiene che l’effetto benefico degli acidi grassi essenziali omega-3 sia in rapporto alla loro incorporazione nelle membrane fosfolipidiche delle cellule. Questo dà luogo alla produzione di varie sostanze tra cui gli eicosanoidi prodotti dagli acidi grassi omega-6 e omega-3, che
che
sono coinvolti nella
ottimale funzione di tutte le cellule dell’organismo, nella regolazione dei processi infiammatori, nella aggregazione piastrinica e nella vasocostrizione/dilatazione.
Estratto dall'articolo
"Gli acidi grassi essenziali omega-3, influenza sull'organismo e nuove prospettive terapeutiche"
apparso sul numero dei 1 Maggio 2009 di Nutrimì - Rivista di Nutrizione Pratica.
Autore dell'articolo è il Prof. Dott.Giuseppe Caramia.
Per contatti con il Prof. Giuseppe Caramia Primario Emerito Azienda
Ospedaliera Specializzata Materno-Infantile "G.Salesi" Ancona - Italy
Tel. +39 071 36938 -
Cell. +39 3356166470
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