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Sei in Altre Sezioni » News » Gravidanza: carenza di iodio danneggia sviluppo intellettuale del bambino?
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Una carenza di iodio durante gestazione ed allattamento determina deficit intellettivi durante la prima infanzia
 


Secondo l’OMS la quantità minima di iodio da assumere giornalmente è pari a 150 microgrammi per grammo; al di sotto di questo quantitativo si parla di carenza di iodio.
Durante la gravidanza e l’allattamento il fabbisogno giornaliero della sostanza sale a 250 microgrammi.
Fino al quarto mese di gestazione l’assunzione dello iodio da parte del feto avviene attraverso la tiroide della madre.  
Secondo uno studio inglese un apporto non adeguato o una vera e propria  carenza di iodio in gravidanza  possono influire sullo sviluppo intellettivo del bambino, determinando una riduzione del Qi di 3 punti e una riduzione delle capacità di lettura.
Lo studio ha iniziato a prendere in esame all’inizio degli anni ’90 un campione di donne che hanno avuto un parto tra il 1991 e il 1992, con l’obiettivo di individuare il modo in cui eventuali problemi di salute potevano trovare origine durante la gestazione o la prima infanzia.
Tutte le pazienti sono state sottoposte nei primi tre mesi di gravidanza ad un’analisi delle urine per verificare quale fosse la quantità di iodio da loro assunta. I loro figli, raggiunta l’età di 8-9 anni, hanno effettuato un test del QI.
La ricerca ha mostrato che i figli delle pazienti che avevo assunto quantità non sufficienti di iodio avevano un QI inferiore agli altri.
Gli specialisti consigliano alle donne in gravidanza di prevenire una carenza di iodio privilegiando, nell’alimentazione quotidiana, pesce e verdure.

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