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Mente attiva a lavoro. Se il lavoro batte l'Alzheimer

Lavorare più a lungo aiuta a mantenere il cervello attivo.

Di conseguenza, chi ritarda il pensionamento tiene attiva la mente contrastando l'insorgenza del morbo di Alzheimer, rivela uno studio britannico.

Ogni anno supplementare di lavoro riduce il rischio di demenza sei settimane.

Di sicuro i Ministri del Welfare valuteranno con attenzione e sostegno i risultati emersi dallo studio svolto dai ricercatori  dell'Istituto di Psichiatria del King's College di Londra.

Nel campione esaminato - circa 1.320 individui - è risultato un legame evidente tra comparsa della demenza da morbo di Alzheimer ed età di pensionamento.

Più a lungo si era protratta l'attività lavorativa, minore era l'incidenza di insorgenza dell'Alzheimer.

Lavorare mantiene la mente attiva e ci preserva giovani, sembrerebbe.

Ma non è solo il lavoro a preservare una mente attiva, spiega Rebecca Wood: anche un buon livello di partecipazione alla vita sociale è utile al mantenimento della nostra "riserva cognitiva".

Non è mai troppo tardi per aumentare la propria  riserva cognitiva.

Studiare, lavorare, mantenere legami e amicizie scongiura una possibile forma demenza.

Il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer aumenta dopo i 65 anni di età. Oltre i 65, raddoppia ogni cinque anni di vita.

 

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