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"Sotto inchiesta" una forma di proteine: le beta-amiloide
La demenza e la perdita di facoltà mentali derivanti dal morbo di Alzheimer sono ormai ben note. La causa precisa però è, fino ad ora, ignota.
Una ricerca ha indagato nella possibilità che una nuova forma di proteine (beta-amiloide) sia responsabile di placche che distruggono i neuroni necessari per le normali funzioni della memoria – provocando perciò i sintomi del morbo di Alzheimer.
Ricerche precedenti avevano messo in luce la natura del danno prodotto da beta-amiloide, in quanto causa o effetto collaterale della malattia di Alzheimer.
In questo nuovo studio, i ricercatori hanno ingenerato i sintomi del morbo di Alzheimer - ridotta funzione di memoria - nei ratti, iniettando una molecola di due proteine beta-amiloide, sotto forma solubile.
Dal risultato si può supporre il motivo secondo il quale alcune persone con beta-amiloide non presentano particolari sintomi. La relazione pubblicata a cura dei dottori della Harvard Medical School che hanno condotto la ricerca, presenta le conclusioni: gli studi condotti sui topi hanno mostrato che la densità cellulare del cervello era stata ridotta del 47%, e aveva influenzato la sinapsi, o le connessioni tra le cellule.
Questa è la prima volta che la ricerca ha dimostrato l'effetto di un particolare tipo di beta-amiloide sul cervello, ha dichiarato il Dr Marcello Morrison-Bogorad, Direttore della Divisione di neuroscienze presso il National Institute on Aging.
E poi ha aggiunto che la rivelazione degli effetti dannosi al cervello provocati da uno solo dei tre tipi di proteine, è importante perché i medici si sono a lungo domandati perché sono state trovate proteine beta-amiloide appartenenti ad individui che non avevano il morbo. "Cè da fare un molto lavoro, ha dichiarato Dr Morrison-Bogorad - per indagare il motivo per cui una proteina ha un effetto dannoso, a differenza delle altre”.
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