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Secondo dati forniti da studi la circoncisione diminuirebbe il rischio del virus HIV, ma non se abbinata al numero crescente dei rapporti a rischio.

 

 

Da molte ricerche e studi sulla prevenzione del virus HIV, sembra quasi confermato che la circoncisione riduca il rischio per gli uomini eterosessuali di contrarre l'HIV a causa di rapporti sessuali. Mentre la cosa cambia se parliamo dei rapporti a rischio di natura omosessuale.



 

 

La ricerca condotta negli Stati Uniti dallo scienziato Gregorio A. Millet e i suoi colleghi si è concentrata sul rapporto tra circoncisione e il rischio di contrarre HIV sulla base di 15 diversi studi condotti su 54.000 uomini omosessuali o bisessuali.
Nel complesso, i dati hanno mostrato che il rischio di HIV diminuisce del 14% nel “gay” o bisessuale circonciso. La constatazione non è stata statisticamente significativa, pertanto queste percentuali potrebbero benissimo essere dovute al caso. Ma vi è stata una constatazione molto più importante. Quando l'AIDS era ancora una condanna a morte - prima del 1997 - la circoncisione maschile riduceva il rischio di contrarre l'HIV del 53%.
E’ naturale che vi sia stato un aumento di rischio a causa del comportamento sessuale degli omosessuali, da questo dipendono le impennate della crescita degli affetti. Pertanto, in questi ultimi anni, il beneficio della circoncisione potrebbe essere stato scavalcato dal rischio di sesso insicuro.
La circoncisione potrebbe avere un forte impatto sulla trasmissione del virus HIV - se di pari passo con un comportamento sessuale sicuro.



 

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