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Emicrania e cefalea con aura, definizione e terapiaL'emicrania è uno dei disturbi più frequenti in chi soffre di cefalea, ovvero di mal di testa e viene rappresentata come una forma di cefalea con disordini vascolari o confusa con la cefalea pura e semplice. In realtà esistono varie forme di cefalea e solo una di queste si chiama emicrania: così come esistono varie forme di emicrania che possono anche essere chiamate con il nome di cefalea.
Purtroppo però il risultato non cambia se non per il medico che scrive la diagnosi. Per il paziente sono sempre dolori di testa! L'emicrania o cefalea con disordini vascolari è la forma più comune di cefalea ed è un dolore alla testa di tipo intenso. Anche qui, come dicevamo, ci sono delle classificazioni. La più comune forma di emicrania è quella senza aura a cui si contrappone la cefalea con aura.
Sia nel caso di cefalea con aura o senza aura, questo tipo di emicranie colpisce più gli uomini delle donne con un dolore pulsante e in genere unilaterale. Può durare da qualche ora a qualche giorno, essere scatenata da una serie di fattori tra cui lo stress. E' semplice e sta tutta nella definizione di aura, che descrive una serie di sintomi correlati all'arrivo dell'emicrania. Diciamo che la cefalea con aura è la forma più disturbante di cefalea proprio per il verificarsi di alcuni sintomi. I sintomi della cefalea con aura infatti prevedono: disturbi visivi (vista annebbiata,riduzione del campo visivo, lampi di luce), disturbi cognitivi ( difficoltà a parlare, a esprimersi), disturbi della sensibilità (formicolio su viso e braccia). L'aura in questione sarebbe quindi una serie di sintomi a carattere transitorio che precedono di pochi minuti o un'ora l'emicrania vera e propria. Inoltre la cefalea con aura può capitare anche a pazienti che di solito soffrono di emcirania senz'aura. Sia per la cefalea con aura che per l'emicrania senz'aura, qual è la terapia più indicata? La persona affetta da cefalea con aura o senza, sa bene che durante un attacco di emicrania deve stare il più possibile a riposo, in un luogo buio, isolato e soprattutto silenzioso. Questo favorisce la calma e riduce i fattori aggravanti del disturbo (rumore, luce). Gli analgesici funzionano molto soggettivamente. I più comuni sono gli agonisti dei recettori serotoninergici 5-HT1, i derivati dell'ergot, gli analgesici e gli antiemetici. Per sapere quale farmaco è più adatto al caso nostro, occorre considerare la gravità del nostro episodio. Se è un attacco grave che ci costringe a letto è bene prendere il sumatriptan, se lieve val bene un analgesico comune. Link utili:
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