Uno studio sui raggi UV-A emessi dalle lampade asciuga smalto ha evidenziato le carenze di questi dispositivi e i relativi rischi per la salute

Un nuovo studio fortunatamente suggerisce che le lampade utilizzate a questi scopi hanno un esiguo potenziale cancerogeno.

"Considerando la bassa esposizione ai raggi UV-A durante una manicure, più sedute dovrebbero raggiungere la soglia oltre la quale vi è il rischio di un potenziale danno del DNA", presupponeva uno studio guidato dal dottor Lyndsay Shipp, del dipartimento di dermatologia presso l'Università della Georgia Regents, in Augusta. I risultati però non sono sufficienti per giungere a conclusioni attendibili.

In questo studio il team di Shipp ha utilizzato alta tecnologia di misurazione dei raggi UV-A, tenendo le mani dei soggetti studiati in varie posizioni, sotto 17 diversi tipi di lampade di essiccazione.

Ne è risultato che una singola sessione di essiccazione dello smalto, sotto una qualsiasi delle lampade, non esporrebbe una persona ad un sufficiente potenziale cancerogeno e anche con numerose esposizioni, il rischio di cancerogenesi rimane minimo.

Eppure, in accordo con studi precedenti, bisognerebbe comunque prendere delle precauzioni, compreso l'uso di creme solari sulle mani o quello di guanti di protezione per limitare, oltre al rischio di cancro, anche l'invecchiamento precoce della pelle.

Questo studio ha la valenza di aver messo in luce un problema, che per molti dermatologi deve essere affrontato: quello di una scarsa regolamentazione sulla produzione di queste lampade.

Per cui, anche se lo studio ha riscontrato un complessivo fattore di rischio basso, considerato che non ci sono segnalazioni di tumori della pelle delle mani dopo l'esposizione alle lampade UV per unghie, è bene in ogni caso utilizzare una protezione solare alta quando si programma di andare dall’estetista, per evitare anche i danni minori!