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Aritmie e diagnosiLe aritmie potrebbero presto essere indagate senza la necessità di esami radiologici. Il futuro è sotto esame in Italia da un gruppo di lavoro che unisce Milano, Roma, Trieste e Pisa. Si chiama Nave-X ed è un nuovo strumento di cura contro le aritmie cardiache co semplici segnali elettrici.
Prima erano i raggi. Ora un "navigatore". Le cause delle aritmie cardiache fino ad oggi sono sempre state indagate con specifici esami diagnostici di tipo radiologico: raggi in grado di individuare quel gruppo di cellule cardiache che per qualche motivo vanno per fatti propri, mandando in tilt il battito normale del cuore. Ma da poco è in studio proprio in Italia una nuova metodologia più tecnologica e meno invasiva. Si chiama Nave-X e il suo nome avveniristico è tutto un programma. Lo studio che ne vuole testare le capacità si sta svolgendo presso il centro Cardiologico Monzino di Milano e coinvolge il Policlinico Gemelli di Roma, l'Ospedale Santa Chiara di Trento e il Cnr di Pisa. Il vecchio metodo radiologico di individuazione e cura delle aritmie sottoponevano il paziente ad un'esposizione troppo massiccia alle radiazioni durante la fase dell'ablazione, la cicatrizzazione del tessuto che determina l'aritmia. "L'obiettivo - spiega Claudio Tondo del Dipartimento di Aritmologia del Monzino - è quello di ottenere immagini tridimensionali che offrano precise informazioni sulla struttura anatomica delle camere del cuore e del loro interno senza la necessità dei classici mezzi radiologici. Tutto sostituito da soli sei cerotti da attaccare sul torace del paziente in grado di emettere segnali elettrici a basso voltaggio che permettono di trasferire sul monitor i dati rilevati. L'aritmia è un difetto di conduzione elettrica del cuore. Quando il ritmo cardiaco diventa irregolare il soggetto potrebbe avvertire una delle seguenti sensazioni a livello del petto: palpitazioni, dolori lancinanti, pulsazioni, tremolio, sentirsi come se il cuore non battesse. Nelle aritmie più gravi, le persone si sentono deboli o hanno le vertigini. Dolori al petto e respiri brevi si possono accompagnare un ritmo irregolare del cuore. Per una diagnosi del problema si può partire dall'autodiagnosi, controllando le proprie pulsazioni sul polso nella parte più vicina al pollice e si continua con un elettro-cardiogramma, chiamato anche ECG, l'holter, un Ecg diciamo così "portatile", controllo della pressione sanguigna, gli zuccheri nel sangue e dei livelli degli ormoni tiroidei. Il dottore potrebbe anche richiedere uno studio elettro-fisiologico, o SEF.
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