La crioablazione al Centro Cardiologico Monzino
Crioablazione, una tecnica di ablazione a freddo che trova sempre più
applicazioni in chirurgia, e in cui l'Italia sta diventando pioniera.
Un esempio è quello della crioablazione applicata alla cardiochirurgia, tecnica
all'avanguardia per combattere la fibrillazione atriale. In Italia
l’unico centro italiano certificato per effettuare la crioablazione è
il Centro Cardiologico Monzino. Ma che cosa è esattamente la
crioablazione? E come si applica nella cura per la fibrillazione
atriale?
Lo spiegano proprio i medici del Centro Cardiologico Monzino, che con la crioablazione hanno già trattato 30 pazienti
e che hanno pubblicato i risultati del loro successo sulla rivista Heart Rhythm, presentandoli al
Congresso Nazionale della società scientifica AIACS (Associazione Italiana di
Aritmologia e Cardio Stimolazione) che si è svolto a Catania dal 15 al 17
aprile.
La tecnica della crioablazione sfrutta i principi della termoablazione unendoli alla crioterapia. L’intervento tradizionale di ablazione transcatetere utilizza
impulsi di corrente a radiofrequenza con i quali le parti del tessuto
responsabili della malattia vengono cicatrizzate, creando una barriera alla
propagazione elettrica anomala. Si tratta però di un intervento complesso, che
richiede circa 4 ore per la sua esecuzione e prevede che al paziente venga
praticata un’anestesia generale importante. Per questo normalmente non viene
effettuato su pazienti oltre i 70-73 anni d’età.
La crioablazione invece consiste nell’introduzione un palloncino di 20-23 mm di diametro nel quale
viene iniettato un liquido refrigerante nell’atrio sinistro del cuore,
in corrispondenza degli ingressi delle vene polmonari. In pochi minuti tutta la circonferenza
della vena che è a contatto con il palloncino subisce una cicatrizzazione
dovuta alla bassissima temperatura (tra i -30 e i -40 gradi).
Se effettuata precocemente, ovvero agli esordi della patologia da fibrillazione atriale, la
crioablazione è in grado di prevenire i danni che
ripetuti e frequenti episodi di fibrillazione provocano col tempo ai
tessuti del cuore, rendendo più difficile il recupero del
paziente.
A parità di efficacia rispetto alla tradizionale termoablazione, infatti, la crioablazione dimezza i tempi dell’intervento, provoca minori effetti
collaterali e, essendo molto meno dolorosa, non necessita di una sedazione
profonda del paziente. Estende quindi il numero di pazienti a cui è possibile
proporre l’intervento e migliora la qualità di vita dopo
l’operazione.
La cura attualmente più diffusa per la fibrillazione atriale è
quella farmacologica, a base di anticoagulanti associati ad antiaritmici. Tuttavia in molti casi la terapia farmacologica da sola non si
dimostra efficace - senza contare gli effetti collaterali cronici degli
anticoagulanti, quali la facilità di emorragia. Per questo la crioablazione potrebbe rivelarsi una alternativa risolutiva per la cura della fibrillazione atriale.
(Fonte: Ufficio Stampa Centro Cardiologico Monzino: 02 89075019)
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