Sei in Chirurgia » Chirurgia Rilievo » Ibernazione: una nuova speranza dopo incidenti quasi mortali
|
È una nuova tecnica d’emergenza e verrà a breve sperimentata a Pittsburgh, in Pennsylvania, su pazienti che riportano ferite tali da renderli in fin di vita
La procedura prevede di raffreddare i loro corpi e portarli ad uno stato di animazione sospesa, per avere più tempo per salvarli.
Con una temperatura corporea normale, quindi intorno ai 37 gradi, le cellule hanno bisogno di un apporto costante di ossigeno per la produzione di energia. Ma a temperature inferiori queste hanno bisogno di meno ossigeno per compiere questo processo, poiché tutte le reazioni chimiche rallentano. In alcuni casi infatti, prima di un intervento al cuore o al cervello, viene effettuato l’abbassamento di temperatura del paziente con impacchi di ghiaccio o facendo passare il sangue in un macchinario che lo raffredda prima di rimetterlo in circolo, guadagnando anche 45 minuti in più per bloccare il flusso sanguigno e operare. Questo processo richiede tempo, ecco perché non può essere applicato a casi d’emergenza.
Come testimoniano gli stessi chirurghi responsabili dello studio, non è stato facile portare negli ospedali questa tecnica, passando finalmente dalla teoria alla pratica sull’uomo.
|