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Trapianto epatico in bambina, svolta italianaUn nuovo traguardo italiano nel campo degli interventi è stato eseguito dal dottor Ugo Boggi dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Pisa nell'Ismett di Palermo. Si tratta infatti, dopo il trapianto di valvole aortiche artificiali in tre signore anziane, di un trapianto epatico per via laparoscopica.
Ma certo la novità non è in questo, perché un trapianto epatico per laparoscopia (ovvero con intervento chirurgico non a cielo aperto ma con un sondino attaccato a una videocamera che permette al dottore di "non aprire" il paziente per vederlo dal di dentro) è stato già effettuato da tempo in Italia. La novità del trapianto epatico effettuato dal dr. Boggi è nella identità della sua paziente (una bambina di dieci mesi) e in quella della sua donatrice (una donna adulta, per la precisione la madre della bambina). Quindi si tratterebbe non solo di un trapianto epatico non invasivo, ma anche del primo trapianto epatico italiano da donatore vivente e con una paziente ricevente così piccola. Sembra infatti che per effettuare il trapianto epatico nella bambina sia stato prelevato un pezzetto di fegato dalla madre. La bambina era affetta da colestasi epatica grave e l'intervento è perfettamente riuscito. Ricordando che gli interventi da donatore vivente potrebbero essere, dove si può, una risposta efficace per avere un organo in tempi rapidi (come un trapianto renale da donatore vivente), l'augurio è che in futuro ci siano sempre più interventi di questo tipo in futuro, ma anche più trapianti e operazioni chirurgiche con tecniche mini invasive. Link utili: Azienda Ospedaliero-Universitaria di Pisa
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