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Bambini obesi: possibile l'intervento chirurgico?
I bambini obesi possono essere operati per un
bendaggio gastrico? Un chirurgo leader nel suo campo sostiene che
l'abbassamento dei limiti di età
per la chirurgia bariatrica potrebbe salvare molte più vite umane, a
partire da quelle giovani. A sostenerlo il dottor Nick Finer,
specialista nell'obesità e consulente endocrinologo presso l'University College
London Hospital.
Il
quale afferma che se fosse possibile operare i bambini obesi in modo
grave si potrebbe prevenire loro la lunga sfilza di malattie mortali a
cui l'obesità può portare, come le malattie cardiache, il diabete di tipo 2 e l' insufficienza epatica. Per
non parlare dell'impatto psicologico che grava sui bambini obesi nel
sapere di appartenere a ciò che si creda sia il gruppo sociale
più vituperato nella società: sulla testa degli obesi grava infatti
l'isolamento, il disgusto di sé,
le cause di mobbing a lavoro, gli insulti facili. Dice
il dottor Finer "Questa settimana uno studio ha scoperto che la
popolarità dei bambini è direttamente proporzionale alla loro forma
fisica, con bambini in sovrappeso di appena cinque chili oggetto di
scherno tra i compagni.
Figuriamoci cosa capita ai bambini obesi. Uno
studio di più di 400 bambini di età compresa tra 5 e 10 anni ha inoltre suggerito
che il costo sociale dell'obesità infantile può essere alto quanto i
costi della salute; i bambini obesi lottano fin da piccoli con il rifiuto, la solitudine
e una bassa autostima."
Questo
è
uno dei motivi per cui, all'inizio di quest'anno, in una riunione
della Royal Society of Medicine di Londra, Nick Finer ha annunciato che
ai bambini obesi dovrebbe essere consentito il bendagigo gastrico
oforme di chirurgia bariatrica (che possono ridurre
la dimensione dello stomaco o l'assorbimento di cibo attraverso
l'intestino). Mettere sotto i ferri dei bambini per operazioni ancora
considerate rischiose non è un'idea facile da digerire, ma se il trattamento riuscisse i benefici sarebbero molto più grandi.
La chirurgia potrebbe salvare i bambini obesi dal fastidio e lo struggimento
di intraprendere programmi di dieta-e-esercizio che sono quasi certi di
fallire, potrebbe aggiungere anni
alla loro vita e risparmiare loro il peso psicologico che devono subire dalla considerazione di essere fuori forma. Dato
che
il grasso in eccesso comincia a incidere sui vasi sanguigni già nei
bambini di 6 o 7 anni, e che non esistono in pratica farmaci efficaci per i
bambini obesi, lo scrupolo sull'opzione della chirurgia bariatrica
infantile deve essere bilanciato all'alternativa di non fare nulla per
loro.
A fare da contrappunto alla provocazione del dr. Finer, ci pensa il
chirurgo dr.Tam Fry, del National Obesity Forum, il quale è contrario
all'idea che che i bambini obesi possano essere sottoposti a un
bendaggio così drastico, pur ammettendo che le linee guida sui
requisiti che rendono i pazienti idonei all'intervento sono troppo
restrittivi, tanto che esistono addirittura pazienti che ingrassano
apposta per poter rientrare nei parametri di un intervento.
Finer ha chiesto un programma di ricerca nazionale, in centri specializzati, per iniziare a operare sugli adolescenti. "Potremmo
iniziare
con obesi adolescenti con un indice di massa corporea superiore a 40 e
poi, se gli interventi hanno successo, spingersi fino ai dieci anni di
età ".
Ma l'operazione non è senza complicazioni. Finer
stesso precisa che una banda gastrica, o qualsiasi forma di intervento
chirurgico sui bambini obesi non sarebbe una soluzione rapida e richiede un cambiamento di dieta. Una
consulenza di pre intervento sarebbe indispensabile per identificare
coloro che sono impegnati a cambiare le loro abitudini dopo
l'operazione.
In
più, combattere le abitudini alimentari dei bambini obesi comporta
spesso il coinvolgimento dei genitori che non riescono a perdere essi
stessi un po' di peso. "Queste
famiglie con più di un componente affetto da obesità spesso hanno notevoli problemi psicosociali. Ci sono alti tassi di analfabetismo e si tratta di persone che controllano con difficoltà le loro abitudini di vita."
ammette Finer.
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