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Chi dona fa buon sangueC'è chi lo vede come un dono. C'è chi lo fa per senso civico. Donare il sangue è una buona abitudine di cui tutti potremmo un giorno avere bisogno. L'Avis, Associazione Volontari Italiani Sangue, ci ricorda quanto sia importante "depositare" qualche goccia del nostro prezioso sangue nelle apposite banche. Noi diamo una breve guida su come si dona il sangue.
Anche se le cifre sono molto promettenti, a volte, ingiustificate paure, la poca conoscenza della materia e la pigrizia mentale ci bloccano di fronte alla possibilità di diventare donatori di sangue. Ma per chi volesse iniziare a donare il sangue e proprio non sa da dove iniziare, diamo una breve guida sul come donare il sangue. Perchè è importante donare il sangue? Perchè il sangue è un salvavita indispensabile di cui tutti potremmo avere bisogno. Il sangue e tutti i suoi emocomponenti è fondamentale nei servizi di primo soccorso, in chirurgia e nei trapianti di organo e tessuti, nella cura delle malattie gravi ed oncologiche (tumori, leucemie, anemie croniche, intossicazioni da farmaci). Chi può donare il sangue? Aldilà della buona condizione di salute e dell'indispensabile possesso della maggiore età esistono delle condizioni che escludono alcuni soggetti dal diventare donatori. Per fortuna per diventare il perfetto donatore è indispensabile sottoporsi a preventive ed accurate analisi del sangue e valutazioni cliniche, da cui dipenderà il responso positivo o negativo. E' doveroso autoescludersi per chi abbia nella storia personale: assunzione di droghe o fenomeni di alcolismo, epatite o ittero, rapporti sessuali a rischio, malattie veneree. Cosa posso donare del mio sangue? Del sangue non si butta via niente. Infatti sono diverse le componenti ematiche che si possono sfruttare all'occorrenza del sangue donato. Abbiamo infatti la donazione del sangue intero, donazione del Plasma (plasmaferesi), la componente liquida del sangue; donazione di piastrine (piastrinoaferesi), per la terapia di alcune gravi malattie come per esempio le leucemie, per i pazienti oncologici in chemioterapia e come supporto fondamentale nei trapianti di midollo osseo; autotrasfusione, per eliminare i più diffusi rischi provenienti da una trasfusione di sangue da donatore (incompatibilità, trasmissione di malattie). Ma non basta, grazie all’impiego di separatori cellulari è oggi possibile effettuare anche donazioni multiple di emocomponenti. |