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Defibrillatore assassino
Nelle sale ospedaliere, in particolari luoghi pubblici, tra gli strumenti di primo soccorso e rianimazione si aggirerebbe uno spietato assassino: il defibrillatore automatico. A dispetto della sua semplicità di utilizzo questo strumento utilissimo nell'affrontare repentinamente un attacco di cuore si sarebbe rivelato fatale. E' l'agghiacciante risultato di uno studio pubblicato da Jama basato sulle analisi di circa 12 mila arresti cardiaci rilevati in circa 200 ospedali americani negli ultimi otto anni. Non ci sentiamo più tanto sicuri. Dall'analisi risulta che 135 pazienti in più sarebbero morte per l'uso del defibrillatore automatico. Persone che sarebbero sopravvisute senza l'uso dello strumento d'emergenza. L'effetto collaterale del defibrillatore automatico potrebbe essere nel suo funzionamento. Gli esperti fanno infatti notare che la macchina richiede di sospendere la compressione ritmica del torace per un periodo di tempo più lungo rispetto al defibrillatore manuale. Inoltre non tutti gli arresti cardiaci dovrebbero essere trattati con una corrente elettrica come quella generata dal defibrillatore. |