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Un motivo per donareUltimamemente la medicina sta scommettendo parecchio sui trapianti di midollo osseo. La campagna di sensibilizzazione sta riguardando ogni tipo di canale. Persino un campione olimpionico di sci è stato coinvolto divenendo in prima persona donatore di midollo osseo. Non resta che seguire il suo esempio!
Con 390.654 donatori, l'Italia è al quarto posto dietro a Regno Unito, Germania e Usa. Un risultato non da poco! Anche per questo e per promuovere la donazione di midollo osseo Giuliano Razzoli è diventato donatore di midollo osseo e si è dato disponibile a diventare testimonial della Associazione donatori midollo osseo Admo.
Le attese sono tutte riposte sugli interventi di trapianto di midollo dal momento che questo tipo di intervento si è reso indispensabile ed efficace per il trattamento e la cura di numerose patologie ematologiche e non, che un tempo risultavano fatali. Il trapianto di midollo osseo consiste in una chemio/radioterapia finalizzata ad annullare l’emopoiesi, cioè la fabbrica che crea le cellule del sangue. Segue poi l'infusione di cellule staminali, quelle cellule progenitrici da cui hanno origine tutte le cellule del sangue (globuli bianchi, globuli rossi e piastrine). Se vui saperne di più leggi come avviene il trapianto di midollo osseo. Ma quali sono i rischi di un trapianto allogenico di midollo osseo che un buon intervento si propone di ridurre?
Ci sono due rischi in caso di trapianto di midollo osseo: Il fenomeno del rigetto e quello della Malattia del Trapianto contro l’Ospite. Il rigetto si ha quando le cellule del donatore non vengono riconosciute come proprie dal ricevente e distrutte dal sistema immunitario. Una forma di autodifesa. Il risultato rimane comunque il ritorno della malattia e il fallimento dell'intervento di trapianto di midollo osseo. Nel caso della Malattia del Trapianto contro l’Ospite la faccenda è anche più seria. Perchè in questo caso è il sistema immunitario del donatore che non riconoscendo proprie le cellule del ricevente si attivano e aggrediscono i tessuti del paziente provocando vari danni da tossicità diretta. Vengono principalmente colpite tre sedi: la cute, il fegato, l’intestino.
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