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Seno grandeSeno più grande, ma quanto più grande?

Il seno piccolo può essere un complesso. Le ragazze, già adolescenti, sognano un seno più grande. Una volta completato lo sviluppo, l'imtervento di mastoplastica additiva è una valida soluzione. Ma come stabilire qual è la protesi adatta e come scegliere il volume giusto di seno per la propria figura? Un seno più grande, se troppo più grande, può risultare inadatto o sproporzionato fino ad arrivare a veri e propri eccessi. Il Dott. Luigi Cursio, chirurgo plastico a livello nazionale, ci offre una guida utile ed efficace.

Dott. Cursio, come ci si deve regolare nell'aumento di taglia per il seno?

In effetti non è semplice determinare con assoluta precisione il volume e la relativa coppa desiderata, poiché il calcolo per ottenere una misura precisa è piuttosto complicato e deve tenere conto del volume del seno, di quello delle protesi  e della fusione dei due. Inoltre, a seguito dello scollamento dei tessuti è possibile che parte del grasso della zona si riassorba e, di conseguenza, manchi sul totale calcolato.

Tuttavia, con buona approssimazione, possiamo affermare che per passare da una prima taglia a una seconda occorrono mediamente 130 cc di volume della protesi; da una seconda a una terza 150 cc; da una terza a una quarta 170 cc. Per passare da una prima a una quarta,  naturalmente, vanno sommati tutti questi volumi intermedi, che portano alla fine al risultato desiderato.

Questi numeri devono essere considerati in base alle caratteristiche fisiche della persona. Infatti il volume è un elemento importante, ma anche la superficie della base del seno e della protesi da introdurre giocano un ruolo importante per determinare il volume totale.

Non solo: anche le caratteristiche e la forma delle protesi possono influire sul volume definitivo. Per esempio, c’è differenza tra la protesi rotonda rispetto a quella anatomica, o ancora, tra una molto proiettata rispetto a una che lo sia meno. Inoltre, un impianto retroghiandolare o retromuscolare può dare dei cambiamenti minimi che , sommati alle altre variabili, possono incidere sul risultato finale.

Per quanto riguarda il calcolo della coppa , si fa un lavoro articolato, in base al sistema americano ( più preciso) che è espresso in pollici. Tenendo conto che  1 cm = 0,39 pollici è sufficiente convertire dopo aver misurato. Si prende quindi la circonferenza massima passante sopra le mammelle, poi si misura quella passante sotto il solco mammario e la si converte in pollici. Al numero più piccolo si aggiunge 5 e, se esce un numero dispari, si arrotonda alla cifra superiore. Quindi, si fa la differenza fra questi valori ottenuti, sottraendo al numero più grande quello più piccolo. Il risultato è la misura della coppa. Se il valore ottenuto è 0 pollici, la coppa sarà AA; se è 1 pollice sarà A; se è 2 pollici sarà B, e così via.

 

Per contattare il Dott. Cursio:

http://www.medicina-chirurgia-estetica.org/

 

(Parte dell'articolo è tratto da una risposta del Dott. Cursio pubblicata su Viversani & Belli del 6 marzo 2009)


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