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Trattamenti e prevenzione contro i tumori della pelle.
Una nuova ricerca suggerisce che bloccando l'attività di una proteina
nel sangue potrebbe offrire protezione contro alcune potenti tumori
della pelle.
Nello studio condotto da alcuni ricercatori americani, i topi normali e i topi che hanno avuto un deficit di proteine sono stati esposti (per quasi un anno) alla luce ultravioletta, mediante tecniche di ingegneria genetica , che imita l' esposizione al sole. I topi carenti delle proteine sotto osservazione, o nei quali queste erano meno presenti, si è vista una riduzione dello sviluppo dei tumori della pelle che erano anche meno aggressivi, rispetto a ciò che accadeva nei topi normali.
Poiché una bassa dose di farmaco che blocca l'attività della proteina nel sangue è attualmente sotto inchiesta da una società farmaceutica in Pennsylvania, i ricercatori hanno la speranza che un giorno, una semplice pillola possa aiutare a prevenire o curare il cancro della pelle nelle persone con più alto rischio di sviluppare per la malattia.
I due tipi più comuni di cancro della pelle (non melanoma) sono il carcinoma basocellulare, e il carcinoma a cellule squamose, che riguarda le cellule che compongono la superficie della pelle.
La proteina si chiama fattore inibitore della migrazione di macrofagi. Si tratta di una citochina pro-infiammatoria presente nel sangue umano che genera l'infiammazione in risposta alle infezioni, che offre protezione nei confronti di alcuni agenti patogeni. Ma in questa ricerca è emersa contribuire all' infiammazione cronica che precede lo sviluppo del cancro della pelle dopo una lunga esposizione al sole.
Lo studio verrà pubblicato nel marzo 2009 nella rivista della Federazione delle Società americana per la Biologia Sperimentale.
Gli scienziati hanno esposto topi normali e topi "deficienti" di questa proteina ai raggi di luce ultravioletti B, il tipo di radiazione dal sole che danneggia la pelle. I topi sono stati esposti alla luce tre giorni alla settimana per 46 settimane, con dosi aumentate regolarmente dopo 13 settimane. L'esposizione in studio è stato progettata per accelerare la crescita tumorale.In 37 settimane, più di due terzi dei topi esposti alla luce UVB avevano sviluppato almeno un tumore, e tutti i topi hanno sviluppato tumori in 45 settimane. Nei topi carenti della proteina sotto osservazione in media 2,89 tumori alla fine della esposizione, rispetto a una media di 5,27 per i tumori insorti nei topi normali. I tumori nei topi "deficienti" inoltre hanno anche minore probabilità di essere tumori maligni rispetto a quelli insorti nei topi normali. Naturalmente saranno necessarie ulteriori conferme per dimostrare la effettiva possibilità si arrestare il progresso dei tumori della pelle mediante questo processo osservato come esperimento sui topi.
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