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 Come si rimuove un nevo congenito gigante - Seconda parte
rimozione nevi

Il nevo congenito gigante è un nevo che ci portiamo dietro da quando nasciamo. Non si sa ancora bene il perchè una strettissima percentuale di neonati viene alla luce con quesa caratteristica, ma è certo che un nevo congenito gigante difficilmente tenderà a scomparire nel corso della vita. A meno che non si intervenga con la rimozione dei nevi chirurgicamente.

 

Che sia congenito o no non c'è una maggiore o minore propensione a sviluppare un melanoma con la presenza di nevi giganti, che quindi anche in questo caso si aggira intorno all'1,5% di probabilità. Non esiste un vero, specifico trattamento per rimuovere il nevo congenito gigante e in alcuni casi potrebbe avere una motivazione esclusivamente estetica. Ecco i metodi di rimozione dei nevi. 

I nevi se di dimensioni ragionevoli possono essere escissi direttamente con il bisturi ed i margini della ferita vengono ricuciti fra loro lasciando una cicatrice. La cicatrice potrà metterci molto tempo per consolidarsi e saranno possibili insensibilità della pelle, superficie ipertrofica o cheloidi. Se i nevi sono un po' più grandi è meglio optare per un intervento di escissione seriale. In pratica vengono tolti strati di nevo in successione. Asportando ogni volta piccoli settori del nevo si otterrà la sua completa rimozione solo dopo una serie di interventi chirurgici.

Se l'asportazione del nevo non permette la cucitura dei margini l'unica possibilità è l'innesto di cute prelevata da altre parti del corpo. Ma i risultati dal punto di vista estetico e della sensibilità della cute sovrapposta possono essere davvero carenti. Si può tentare con cellule epiteliali autoinnestate, cresciute in vitro, ma il risultato per i nevi giganti non è dei migliori, perchè l'innesto risuta fragile, infettabile ed esteticamente non raccomandabile.

Data l’ampia superficie di un nevo congenito gigante il metodo di rimozione con l’abrasione o il curettage dello strato epidermico superiore risulta poco attuabile: perchè determina perdite ematiche e lascia comunque una certa quantità di cellule neviche negli strati sottostanti. In ogni caso prima viene effettuata la rimozione con questa tecnica, meglio è il risultato; ma mai sul cuoio capelluto. Vari tipi di laser sono stati utilizzati per la rimozione dei nevi ma i migliori risultati si sono ottenuti con i nevi satelliti. I laser infatti “ustionano” il pigmento del nevo senza peraltro eliminare le cellule neviche anomale che restano in sede. Il pigmento può inoltre riapparire per cui il trattamento laser in questi casi deve essere ripetuto.

A volte veramente risolutiva la tecnica con gli espansori cutanei sembra fare proprio al caso dei nevi congeniti. Viene utilizzata la cute normale circostante il nevo che, dilatata progressivamente con un palloncino di plastica (espansore cutaneo) inserito con un  incisione cutanea servirà a rimpiazzare la cute corrispondente al nevo escisso. Il palloncino viene insufflato con acqua o con soluzione salina per un periodo di tempo che può variare da alcune settimane a mesi determinando così un più o meno uniforme stiramento della cute. Con grande moderazione infine e soprattutto nei casi dei nevi facciali sono stati impiegati anche agenti chimici che consumano lo strato epidermico superficiale. 

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