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Cosa mangiare in gravidanzaAspettando un bebè...

All'inizio è solo l'unione di due cellule, alla fine un bimbo completo di tutto dalla testa ai piedi. Per ottenere ciò è necessario che la madre si nutra a sufficienza e sappia scegliere i cibi giusti.  "Adesso devi per due, per te e per lui" così dicevano le nostre nonne alle nostre madri durante la gravidanza. Purtroppo ancora oggi questi pregiudizi non sono sfatati e specialmente nella campagne c'è ancora la convinzione che la donna durante la gravidanza debba mangiare di più. Cosa mangiare in gravidanza: vediamo i consigli.

 

Soprattutto la donna che attende il suo primo figlio è in genere frastornata dai consigli di chi è più anziano di lei; è la sua priam esperienza di un evento del tutto sconosciuto e non sa se le arrecherà disturbi, se può continuare la sua normale attività, se deve mangiare di tutto o seguire una dieta, fare dello sport o non muoversi. Insomma spesso quella che era una donna adulta e decisa nelle sue scelte si ritrova confusa e tentennante per paura di sbagliare. Ma come deve essere l'alimentazione della gestante? Come deve comportarsi il suo peso durante la gravidanza? Quanto dovrebbe pesare il neonato per essere in forma?  E' chiaro che oggi nei paesi occidentali della cosiddetta civiltà dei consumi, se si parla di alimentazione corretta durante la gravidanza, si intende correggere una super-alimentazione in quanto non esistono più casi di iponutrizione. La gravidanza non è un fenomeno patologico, è solo un periodo particolare della vita, di "stress" , pertanto la donna in gravidanza deve essere in forma come in qualsiasi altro momento della sua vita e la sua alimentazionedeve essere normocalorica ed eqiulibrata. E' importante che la donna segua una dieta non solo nel periodo della gravidanza ma ancora più, prima del concepimento e negli intervalli tra una gravidanza e l'altra. Il peso della gestante non dovrebbe aumentare nei primi tre mesi ed al massimo aumentare di un chilo e mezzo al quarto mese e a fine gravidanza non dovrebbe superare in media i dieci chilogrammi. Le donne in attesa del primo figlio aumnetano di peso di solito più delle pluripare. Calcolando che feto e annessi (placenta, utero, liquido amniotico) rappresentano circa la metà dell'aumento del peso corporeo a termine gravidanza, la differenza 3-5 chilogrammi è rappresentata dal grasso di deposito che si accumula specialmente nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. Tenendo conto che durante la gravidanza si ha una ridotta attività fisica, l'aumento di apporto energetico espresso in calorie corrisponde a 150 calorie giornaliere per il primo trimestre e a 350 calorie giornaliere per il secondo e terzo trimestre. Ciò che è molto importante, come abbiamo detto, è il peso prima del concepimento per evitare di partorire bambini con un peso eccessivo (feti macrosomici). Infatti si è visto che bambini superiori ai quattro chilogrammi alla nascita, nascono più di frequente da madri che erano obese prima del concepimento; un eccesso ponderale o addirittura uno stato di obesità, spesso è causa di alterazioni metaboliche (stati pre-diabetici ed alterazioni dei grassi nel sangue) che possono trasmettersi geneticamente al feto. Il neonato macrosomico, cicciotto e paffiuto. che una volta era sinonimo di salute e bellezza, è spesso un predestinato al diabete e all'obesità. L'uomo possiede un patrimonio di cellule adipose di circa tre miliardi che iniziano a formarsi già durante i nove mesi di vita intra-uterina per continuare poi principalmente nei primi sei mesi di vita e prolungarsi fino all'adolescenza (rari sono i casi in cui si è notato un aumento degli adipociti nell'età adulta). Il numero di tali cellule è condizionato, o addirittura direttamente proporzionale, ad un'alimentazione ricca di zuccheri semplci, cioè di mono-disaccaridi (frutta, zucchero, alcolici). E' chiaro che un'alimentazione della gestante e successivamente del neonato ricca di tali zuccheri semplici può portare ad un incremento di cellule adipose nel bambino fino quasi al raddoppio (obesità iperplastica) e che costituisce potenzialmente un fattore di rischio per l'obesità e il diabete. In poche parole, un neonato con un patrimonio di cellule adipose superiore alla norma, si trascinerà per tutta la vita un bagaglio che costituirà un grosso rischio metabolico e pertando dovrà essere costretto a continuare restrizioni dietetiche.

Quale deve essere la dieta ideale alla donna durante il periodo della gravidanza? Come non è possibile stabilire una dieta standard per tutti (ogni soggetto ha la sua dieta) così non è possibile stabilirla per la gestante in quanto ogni donna è diversa dall'altra e per l'altezza e per il peso e per la sua struttura ossea e morfologica. E' possibile però stabilire una dieta indicativa che può oscillare dalle 1800 alle 2500 calorie e che deve essere equlibrata coprendo cioè il fabbisogno proteico con il 20%, il fabbisogno lipidico con il 25-30% ed il fabbisogno glucidico con il 50-55%. I glucidi, ripetiamo, dovranno essere costituiti prevalentemente da polisaccaridi, cioè da amidi (i monosaccaridi possono essere coperti da una piccola quantità di frutta. Con un'alimentazione di questo genere si coprono abbondantemente i fabbisogni giornalieri anche di vitamine, ferro e calcio, elementi di cui abbisogna il feto. La futura madre dovrebbe comprendere che ciò che mangia è fondamentale per il nascituro e se le sue scelte sono sbagliate, che ne farà le spese sarà lui. Nel primo periodo di gravidanza la quantità di cibo da introdurre sarà quindi più o meno quella abituale se la donna parte con un buon peso forma. Se invece è in sovrappeso sarà bene restringere l'apporto di grassi e carboidrati. Molto importante è l'introduzione di cibi ad alto contenuto in clorofilla come gli spinaci, il crescione, la bieta, l'insalata, ed in genere tutte le verdure a foglie verdi. Nel secondo e terzo trimestre bisognerà invece aumentare leggermente l'apporto nutritivo nel settore proteico scegliendo cibi che contengono molto calcio e vitamine liposolubili. Bisognerà ricordare che è tramite la madre che il piccolo si forma e serve un elevato quantitativo di calcio per la costituzione delle ossa. Per evitare quindi di ritrovarsi al termine dei nove mesi con i denti decalcificati, bisogna bere molto latte e mangiare formaggi freschi, nonchè ravanelli, spinaci, cipolle, uva, carote, pomodori. Se malgrado ciò insorgessero problemi ai denti, sarà il caso di ricorrere al medico per un supplemento di calcio. Nelle ultime settimane di gravidanza è necessario che l'alimentazione pur essendo nutriente sia molto leggera e digeribile, utile per stimolare l'intestino. Quindi ridurre leggermente la quota carnea per evitare processi putrefattivi intestinali e sovraccarichi del rene già affaticato e aumentare le proteine vegetali contenute negli alimenti non raffinati come riso, pane, orzo, che si completano perfettamente con i legumi secchi o il latte. Zuppa di pane e lenticchie, pasta e fagioli, pasta e ceci con formaggio fresco possono agevolmente sostituirsi alla carne con il vantaggio di essere anche molto utili contro le stipsi. Molte verdure crude, insalate miste e qualche frutto sono poi indispensabili per tamponare la tendenza all'acidosi, molto frequente in questo periodo. Insomma le regole generali da seguire non si discostano poi molto da quelle di una sana alimentazione che andrebbe seguita in qualsiasi periodo della vita; poco zucchero, poco sale, molta verdura, cibi freschi non devitalizzati o trattati e se insorge qualche strana "voglia" di gelato, torte, cioccolato, sarà meglio resistervi rammentando che a lui non serve e per voi sarà grasso in più da smaltire.

Un esempio di dieta in gravidanza.

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