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Come mangiare fuori senza ingrassare in pausa pranzoD'accordo: per colpa del lavoro ci tocca mangiare fuori, ma non abbiamo l'abitudine di portarci il pranzo da casa: questa, anzi, è una pratica che attua con successo solo un italiano su cinque, mentre per l'80% degli altri italiani mangiare fuori significa doversi spesso dividere tra ristoranti, pizzerie, mense o bar piazzati sotto l'ufficio. Questa costrizione a mangiar fuori durante la pausa pranzo è spesso un'abile scusa che molti utilizzano per ingrassare e non seguire una dieta dimagrante.
Infatti, se non è possibile prepararsi i pasti, misurare il cibo e soprattutto fare attenzione ai condimenti, lasciando fare tutto a chi ci serve, com'è possibile perdere peso? Chi si lamenta di questo non ha in effetti tutti i torti, ma neanche tutta la ragione: è vero che mangiar fuori rende difficile mettersi a dieta, ma è anche vero che con un po' meno di pigrizia mentale e qualche buona regola si può ovviare a questo problema e dimagrire comunque, oltre che stare in salute. Innazitutto c'è da dire che mangiar fuori non è sempre sinonimo di mangiare al fast-food: secondo un'indagine europea denominata Progetto Food, le abitudini di chi è costretto a mangiare fuori per la pausa pranzo stanno cambiando e divenendo più salutari. Vediamo allora, prendendo a esempio una persona in sovrappeso che passa tutto il giorno fuori, facendo sia pranzo che spuntini che colazione tra bar, mensa e locali simili, quali sono le regole per mangiare fuori tenendo la linea sotto controllo. 1) Mangiare fuori per colazione: molti pensano che fare la colazione al bar sia per forza sinonimo di caffè e cornetto. Per fare una buona colazione esistono molte alternative anche al bar: zuccherare con dolcificante e scegliere una bevanda tra caffè/cappuccino con latte scremato (senza spolverata di cacao)/succo d'arancia con dolcificante o latte scremato macchiato. A questo possiamo accompagnare una brioche semplice al posto del cornetto di pasta sfoglia, evitando come la peste le paste fritte come bomboloni e quelle ripiene di nutella. Altrimenti una fetta di ciambellone. Se siamo a dieta rigida, in tutti i bar è possibile comprarsi una barretta di cereali (più o meno intorno alle settanta calorie), valida anche come spezzafame a metà mattinata. 2) Mangiare fuori al bar per il pranzo: ora tutti i bar si sono attrezzati per permettere a chi deve mangiare fuori di farlo con un po' più di scelta. State alla larga da panini farciti con salumi e salse, fritti come crocchette e supplì, pizze troppo farcite, ma anche dalla pizza bianca, che di solito è quella con più olio.
Da preferire i seguenti menu da alternare: Anche i piatti già pronti sono in genere da evitare: niente piccole teglie di pasta al forno! 3) Mangiare fuori a pranzo in mensa: La mensa non prevede solo piatti super elaborati. Ecco tre alternative. Senza prendere il pane e bevande come il vino, limitarsi a un piatto di pasta al pomodoro semplice + un contorno di verdure a parte (no alle patate) da condire da voi con aceto e un po' di olio (max un cucchiaio), un piatto di pasta e legumi (a cui non occorre aggiungere olio) e un frutto, oppure solo il secondo come carne o pesce alla griglia, verdure, un panino piccolo e un frutto. Stessa cosa dicasi per i ristoranti. 4) E per la pizzeria? Una o due volte a settimana la pizza si può fare, a parte di limitarsi a quella. Niente menu speciali dove allo stesso prezzo ti danno una fritturina o un po' di antipastini sottolio. Bene la pizza margherita e quella marinara. Link utili: Pausa pranzo, in declino il fast-food. Colazioni, cosa mangiare fuori al bar?
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