In arrivo un farmaco dimagrante per accelerare il metabolismo

In materia di farmaci dimagranti, ovvero di quei farmaci che, abbinati a una dieta dimagrante e a un maggior movimento, possano coadiuvare il dietologo nella cura dei pazienti obesi, le scelte sicure sono poche, in particolare dopo che i farmaci a base di sibutramina sono stati ritirati dal mercato per i loro effetti collaterali sul benessere psicologico del paziente.

La decisione presa in merito alla sibutramina non è la prima (ma si spera sia l'ultima) in materia di farmaci dimagranti che presentano gravi effetti collaterali per il paziente a livello mentale: due anni fa fu ritirato dal commercio il Rimonabant, perché portava ad ansia e depressione. 

Ecco perché accende le speranze, sia da parte dei medici che degli stessi pazienti, la notizia che sarebbe stata messa a punto una nuova pillola per accelerare il metabolismo senza però provocare disagi fisici e psicologici in chi la assume. La sta testando il dottor Uberto Pagotto, endocrinologo presso l'Università di Bologna, assieme a un gruppo di ricercatori, e proprio lui ha spiegato nei giorni scorsi (con la pubblicazione di un articolo su Cell Metabolism del numero di Aprile) il motivo per cui questo farmaco non darebbe effetti collaterali di tipo psichico. 

Dopo una sperimentazione che ha visto un gruppo del campione di pazienti che venivano trattati con il nuovo farmaco, associato a dieta ed esercizio, i ricercatori si sono dichiarati soddisfatti dei risultati. Il farmaco infatti avrebbe un'azione periferica e non cerebrale: detto in parole povere, non agirebbe inibendo lo stimolo della fame (azione encefalica) come le pillole ritirate dal commercio, ma sfrutterebbe l'efficacia delle molecole antigrasso a livello periferico, ovvero utilizzando le terminazioni nervose del tessuto adiposo e muscolare. Insomma, si tratterebbe di un farmaco di nuova generazione proprio perché pensato per accelerare il metabolismo del paziente, invece che per fargli passare l'appetito.

Un farmaco utile per accelerare il metabolismo spinge il corpo a bruciare più calorie e quindi a dimagrire: questo è possibile senza effetti collaterali, spegnendo i recettori dei cannabinoidi CB1 solo negli organi periferici senza agire sul cervello. I risultati per ora sono stati ottenuti sui topi, ma sono molto incoraggianti, e se la sperimentazione avviata sul campione umano riuscisse con lo stesso successo, si potrebbe parlare di una nuova cura sicura le persone obese. 

Link utili: 

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