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Gozzo tossico nodulare (Morbo di Plunner) e multinodulare (Sindrome di Marine-Lenhart)
Il gozzo tossico nodulare è caratterizzato dalla formazione di un unico nodulo e usualmente dal punto di vista istologico è un adenoma follicolare (non maligno) ma nel 9% dei casi può anche essere un carcinoma.
Il gozzo tossico nodulare colpisce generalmente individui verso i 40 anni di età che improvvisamente vedono comparire nel loro collo una tumefazione o notano la rapida crescita di un nodulo di vecchia data.
Sintomi
Il nodulo unico può essere pretossico: in questo caso non si manifestano i sintomi di ipertiroidismo; o tossico con i segni tipici dell’eccesso di ormoni tiroidei, nervosismo, calo di peso, tachicardie, ansia e intolleranza al caldo senza in genere i segni oculari.
Il gozzo multinodulare tossico insorge generalmente in pazienti anziani affetti dal gozzo multi nodulare.
Clinicamente i malati presentano gravi disturbi del ritmo cardiaco, insufficienza cardiaca, perdita di peso e tremori.
Spesso l’ipertiroidismo cioè la trasformazione dei noduli da semplici a tossici in questi malati di gozzo multinodulare può essere scatenato dalla somministrazione di iodio.
Diagnosi
In ambedue le forme sia nel nodulo unico che dei noduli multipli la diagnosi si effettua mediante il controllo degli ormoni FT3 (che apparirà elevato) FT4 (nei limiti ma alti) E TSH basso.
La conferma viene realizzata attraverso una scintigrafia che mostra un’alta concentrazione del radioisotopo all’interno dei noduli (definiti caldi) con una soppressione del lobo controlaterale (nel caso del nodulo unico).
Terapia
La cura del gozzo tossico nodulare consiste nel riportare alla norma la funzione tiroidea con farmaci antitiroidei (metimozolo o profiltiomacile).
Successivamente per il nodulo unico si realizzerà una lobectomia, se il nodulo è di dimensioni estese, o radioterapia nei noduli unici di piccole dimensioni.
La cura per il gozzo tossico multinodulare può essere più difficile a causa dell’età avanzata dei soggetti colpiti.
In teoria sarebbe indicata una tiroidectomia totale o sub-totale, ma a causa dei notevoli rischi operatori, spesso si ricorre a una terapia basata sulla somministrazione di ampie dosi di iodio radioattivo, anche ripetuta più volte.
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