Endocrinochirurgia, si va avanti e meglio
Oggi in Italia sono disponibili delle nuove risorse nel campo
dell'endocrinochirurgia. Questo è stato possibile non solo per i passi
in avanti che la medicina ha fatto con le scoperte degli ultimi anni,
ma anche, a monte, con una miglioria in ambito diagnostico, con un
maggior dialogo multidisciplinare per suggerire al paziente delle
terapie ad hoc e a valle, nell'abito di stretta endocrinochirurgia, con
l'utilizzo di nuove apparecchiature.
La parola d'ordine è quindi mininivasività e nuove tecnologie anche nella endocrinochirurgia.
Purtroppo, a differenza ad esempio della chirurgia estetica che sta
diventando sempre più medicina estetica e sempre meno chirurgia, con
nuove tecniche che promettono lifting e ritocchi senza lasciare
cicatrici e in sede ambulatoriale (con la possibilità per il paziente
di andarsene lo stesso giorno) l'endocrinochirurgia, così come la
chirurgia generale, non può autopromuoversi in tal senso, perché opera
in condizioni di massima cautela e delicatezza. In particolare per la
chirurgia tiroidea, non è possibile evitare al pazientela presenza delle cicatrici postoperatorie, ma certo rispetto al passato
esse sono minime.
Anche l'endrocrinochirugia, infatti, come per altri campi della chirurgia, si è dotata di tecniche meno invasive, tra cui la tecnica di endocrinochirurgia open (ovvero in open-surgery, con la possibilità per il chirurgo di accedere e lavorare direttamente sull'organo, a vista, durante l'intervento) e quella video-assistita, tanto che in un recente articolo del professor Maurizio Romano, presidente della Società Italiana di Endocrinochirurgia e Professore ordinario di Chirurgia Generale dell'Università di Palermo, egli cita le nuove tecniche e suggerisce la combinabilità tra le due procedure.
Ad esempio fa il caso del cancro alla tiroide trattabile come chirurgia open, e della chirurgia dell'adenoma unico delle paratiroidi in chirurgia videoassistita. In tal senso sarà l'esperto in endocrinochirurgia, assieme all'endocrinologo, a prospettare al paziente la migliore procedura di intervento. Tanto, che, scrive il prof. Romano "la Società italiana di Endrocrinochirurgia assieme alla U.E.C. (Associazione delel Unità di Endocrinochirurgia italiane) stanno lavorando per dare le linee guida".
Link utili:
Pagina professor Maurizio Romano
Università degli Studi di Palermo
SIEC, Società Italiana di Endocrinochirurgia
Club delle UEC
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