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I valori della glicemia: quando si alterano
valori della glicemia

Chi è abituato, come i diabetici, ad avere valori della glicemia fuori dalla norma conosce bene l’importanza di questa misura. Tutto nell’organismo è in perfetto equilibrio, ma basta una condizione di debolezza a creare scompensi. Anche la glicemia va controllata e se le cose non vanno è bene capirne le motivazioni per riparare al danno.

Si sente sempre più spesso parlare dell’allarme “pandemia diabete”: anche per questo il controllo della glicemia diventa rilevante ai fini della prevenzione e della cura diabetica. 

Conosciamo la glicemia.

La glicemia indica la concentrazione di glucosio nel sangue. Il meccanismo che regola il livello del glucosio nel sangue è controllato da due ormoni antagonisti secreti dal pancreas: l'insulina e il glucagone. Il ruolo dell’insulina è quello di abbassare il livello di glicemia, l’azione del glucagone è quella di alzare i valori della glicemia. Affinchè il sistema si possa considerare in “equilibrio” è fondamentale che il valore della glicemia rimanga compreso tra i 65-110 mg/dl, tendente al basso, giacchè più ci si avvicina all’estremo maggiore più ci sono possibilità di rischiare una patologia molto seria. Ma senza andare oltre il livello minimo che potrebbe rappresentare all’opposto una condizione problematica di ipoglicemia. 

I casi di valori alterati. 

Il glucosio è fondamentale per la nostra sopravvivenza, perché rappresenta la scorta di energia del cervello, che da solo non è in grado di immagazzinare riserve di glucosio. Per quanto vogliamo tenerli sotto controllo, ci sono condizioni più o meno naturali, più o meno patologiche che determinano oscillazioni nei valori della glicemia. Sono le famose condizioni di ipoglicemia e iperglicemia. In seguito ad un digiuno prolungato abbiamo una riduzione glicemica nel sangue. 

La situazione di ipoglicemia è percepibile e ben riconoscibile: la comparsa di un generale senso di debolezza, reazioni dell’organismo come tremori, palpitazioni, fame intensa, pallore, scialorrea e convulsioni ne sono il campanello d’allarme. Fino all’eccesso del coma ipoglicemico. 
Le cause di un’eccessiva riduzione dei valori della glicemia possono essere: insufficienza surrenalica, epatopatie, sepsi, squilibri ormonali, tumore delle cellule pancreatiche deputate alla secrezione di insulina ed altre forme tumorali e in caso di diabete mellito quando i farmaci non vengono somministrati correttamente. Ma anche una cattiva alimentazione la può condizionare: sia in casi di digiuno prolungato che in una dieta povera di carboidrati, intolleranza al fruttosio e attività fisica troppo esagerata. 

Se il valore della glicemia sale siamo allora nel caso della iperglicemia. Inutile ricordare la più tipica delle cause: il diabete. Per il resto i sintomi dell’iperglicemia sono intuibili nel caso di: aumento della quantità di minzioni, aumento della sete, aumento della fame. Ma anche: perdita di peso, annebbiamento della vista, fatica, nausea, disidratazione cutanea, scarsa salivazione, alito che sa di aceto. Fino al coma.
Oltre al diabete e alla scarsa produzione di insulina ci sono altre condizioni che determinano l’innalzamento preoccupante dei valori della glicemia. Potremmo infatti avere iperglicemia da stress. Stressarsi, svolgere le normali attività con ansia e rabbia, ritmi alterati di sonno/veglia, prolungati nel tempo, sono tutte potenziali cause di iperglicemia. Anche il periodo del ciclo mestruale può portare in alcune donne una condizione di iperglicemia. Caso simile, perché legato a modificazioni ormonali, si verifica in caso di menopausa e premenopausa: aumentano i livelli di glucosio, insulina, trigliceridi e colesterolo cattivo. 

La glicemia

Controllo glicemico  

Glicemia: aumento e diminuzione 

 

 

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