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Ricerca contro aids: la scoperta del vaccinoContro l'Aids finalmente è stato messo a punto un vaccino in grado di ridurre di oltre un terzo il rischio del contagio da HIV. Il vaccino nasce dalla più grande ricerca mai realizzata dal Ministero della Salute Thailandese, in collaborazione conl’Istituto statunitense per le Allergie e Malattie contagiose (NIAID, nell’acronimo in inglese), e con le due aziende che hanno il brevetto, la Sanofi-Aventis e la Global Solutions for Infectious Diseases.
Il vaccino contro l'Aids al momento si chiamerà RV 144, e combina in sé due prodotti già utilizzati, l'ALVAC (un vaccino contro il vaiolo) e l'AIDSVAX. E' stato provato su un campione di oltre sedicimila persone tra uomini e donne giovani e a rischio moderato. La sperimentazione del vaccino contro l'Aids è iniziata a fine 2003: su metà campione è stato somministrato il vaccino, con solo 51 casi di contagio. Un successo sorprendente se si pensa che funziona un cocktail laddove i singoli vaccini hanno fallito, e che questo cocktail ha superato tutte e tre le fasi dei trials, ovvero delle sperimentazioni sugli uomini, dando l'effetto sperato. Fino a ora, su cinquanta vaccini testati, solo due avevano superato tutte le fasi della sperimentazione, senza però grandi risultati.
Purtroppo, il vaccino preserva contro l'Aids solo per un trenta per cento, mentre per essere commercializzato in quanto tale dovrebbe avere uno spettro di protezione più ampio, almeno dell'80%. Da questo successo, gli scienziati dovranno riprendere a lavorare per ampliare le possibilità di riuscita del vaccino. Unico neo, il vaccino non ha proprietà terapeutiche, ma può solo bloccare il virus sul nascere, senza dare ulteriore protezione. Gli scienziati dovranno capire il meccanismo per cui il vaccino contro l'Aids funziona e il motivo per cui funziona parzialmente, oltre che testarlo su tutti i sotto-tipi di Aids. Al momento infatti il vaccino è utile per prevenire l'Aids di tipo E e B: il primo tipico del sud-est asiatico, il secondo diffuso in Europa. Al momento non si sa nulla sulla sua validità per i ceppi che hanno maggiore diffusione, come quello dell'Africa.
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