Risvegliarsi dopo anestesia totale, più in fretta con un farmaco
Un farmaco per tornare svegli dopo anestesia totale in modo da
accorciare il recupero e riprendersi subito dopo l'operazione. Non
solo; lo stesso farmaco rendebbe più sicura e controllabile l'anestesia, come ha
descritto la sua casa farmaceutica produttrice, la
Schering-Plough, in occasione della presentazione del Sugammadex
(questo il nome del medicinale) a Roma in una conferenza stampa avvenuta giovedì 10 dicembre.
L'evento si è tenuto alla presenza di tre professionisti anestesisti e di rianimazione: i dottori Francesco Giunta, dell'universita' di Pisa, Pasquale Mastronardi,
dell'Universita' di Napoli-Federico II, e Rodolfo Proietti, del
Policlinico Gemelli di Roma.
Svegliarsi dopo anestesia totale è infatti lo spauracchio di molte persone, che temono le operazioni anche per gli effetti collaterali dell'anestesia e i suoi rischi. Tra
cui quello, raro, di non risvegliarsi affatto, rischio che fa temere le
operazioni (in particolare quelle opinabili come gli interventi di
chirurgia estetica) a molti soggetti ansiosi.
Invece il Sugammadex prevede che il paziente possa risvegliarsi dopo anestesia totale in soli tre minuti, anziché nei dieci canonici: questo perché esso è in grado di catturale le molecole del medicinale anestetico.
Il medicinale anestetico funziona come bloccante del sistema muscolare, mentre il Sugammadex è a base di ciclodestrina, un anello di molecole di zucchero che contrasta l'azione anestetica. Il dottor Mastronardi ha spiegato che il farmaco agisce come se chiudesse un corso d'acqua, gestendo il flusso di rilassamento muscolare e modulandolo per il risveglio. Ma consentendo anche un rapido risveglio se dovesse verificarsi un'emergenza. Ecco quindi che con il Sugammadex si sopiscono le paure di molti italiani ipocondriaci.
Il farmaco permette infatti al paziente la ripresa autonoma del respiro in tempi più brevi, ma anche ai medici di ridurre i tempi morti nelle sale operatorie, dedicati prima al risveglio degli operati. Secondo il dottor Proietti, infatti, ''il tempo di disponibilita' di
sala deve essere pienamente occupato e il 'tempo morto' tra un
intervento ed il successivo deve essere ridotto al minimo''.
Link utili:
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Domande frequenti dei pazienti sull'anestesia
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