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Per non sbagliare con le terapie domiciliari

le terapie a casaSono molto le malattie per cui dopo un ricovero ospedaliero, un intervento importante o la semplice conclamazione della malattie si rende necessaria una terapia domiciliare, ovvero la responsabilità personale o dei parenti del malato a somministrare i medicinali prescritti dallo specialista in quantità e nei tempi previsti dalla cura. In alcuni casi è indispensabile per la salute del paziente essere assolutamente precisi. Ma la composizione dei medicinali e gli strumenti domestici spesso non ci aiutano. 

 

 

Le terapie domiciliari sono fondamentali per poter continuare a monitorare o curare o tenere a bada i sintomi delle patologie conclamate. Ma chi si assume la responsabilità di condurre con attenzione i trattamenti per non causare effetti negativi? Spesso poi i pazienti sono affetti da una molteplicità di malattie e le cure possono sommarsi tra loro con rischi moltiplicati per la salute e il corretto funzionamento delle terapie. I pericoli maggiori si corrono soprattutto in caso di terapie con dosi dimezzate e personalizzate del farmaco, che il paziente deve dosare autonomamente. Se le caratteristiche del farmaco non consentono una precisa valutazione della dose corretta si può incorrere in gravi rischi per la salute o ad una inefficacia della cura.
È questo il problema che può sollevarsi nel trattamento con medicinali in pasticche o farmaci idrosolubili. Per le malattie cardiovascolari o per la terapia del Parkinson ad esempio il confine tra la dose terapeutica e quella dannosa è molto sottile e l'efficacia della cura può essere messa a rischio da banali errori.
A volte poi le terapie possono variare nel corso del tempo, aumentandone o diminuendone le posologie, per sperimentare una cura più personalizzata al soggetto e alla malattia. Come per le malattie autoimmuni le cui cure sono finalizzate alla convivenza con la patologia con il minor impatto nocivo dei medicinali.
Ci sono poi categorie di pazienti più sensibili, per cui va posta maggiore attenzione: gli anziani e i bambini. I rischi legati alla somministrazione di dosi sbagliate di farmaco ai bambini esistono e sono documentati dagli stessi foglietti illustrativi di tutti i medicinali. Nonostante questo spesso i genitori sottovalutano il problema confortati dal mito che i farmaci da banco e senza ricetta sono sicuri e non possono causare problemi. E gli anziani? Attualmente sulle confezioni e nei foglietti illustrativi sono segnate le dosi per due età: quella pediatrica (fino a 12 anni), specificando qualche volta mese per mese fino ad un anno e quella per adulti, senza preoccuparsi degli "over" che spesso contemplano una molteplicità di controindicazioni. Ancora, i cucchiai non sono misurini per farmaci. Utilizzare gli utensili da cucina invece di misurini provvisti di tacche o siringhe graduate porta a fare degli errori di misurazione grossolani e nocivi a lungo termine.
Attenzione infine ai medicinali con capsule rigide, tipo gastroprotettori. Vietato aprirle e suddividere il contenuto in polvere.

Uno studio

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