Farmaci per malattie infiammatorie intestinali: tutte le terapie/2
Ecco il seguito dell'articolo sui farmaci per malattie infiammatorie intestinali croniche, ovvero il morbo di Chron e la colite ulcerosa. Ecco le
altre classi di farmaci dopo gli aminosalicilati, gli antibiotici e i
corticosteroidi, descritti nella prima parte dell'articolo.
Farmaci malattie infiammatorie intestinali croniche: gli agenti immunomodulatori
L'aziatropina e la mercaptopurina sono farmaci impiegati per mantenere
le remissioni in emtrambe le malattie infiammatorie intestinali
croniche: sono usati nella terapia a lungo termine e il loro
meccasismo d'azione si basa sull'inibizione della sintesi delle
purine. Negli studi si sono dimostrati efficienti dal 45 al 68%
nella fase attiva delle malattie infiammatorie intestinali e ancora più
efficienti in caso di remissione e come terapia di mantenimento (con
l'aziatropina). Dall'interruzione del farmaco, alcuni pazienti hanno
avuto una remissione persistente ad alcuni anni. Entrambi i farmaci
come effetti collaterali possono provocare mielosoppressione, nausea,
vomito, diarrea, tossicità epatica, rush cutaneo, edema polmonare.
Cautela con l'interazione con farmaci anticoagulanti, di cui possono
ridurre l'effetto.
Un discorso a parte è quello del metotrexato, che è un farmaco
immunomodulatore impiegato per il morbo di Chron di tipo moderato o
severo e resistente ad altri farmaci, per cui si è rivelato efficace in
quanto blocca l'azione della diidrofolato reduttasi, mentre è
inefficace nel trattamento della colite ulcerosa. Il metotrexato può
causare infezioni e rush cutaneo, alopecia, emorraggie intestinali,
tossicità epatica, polmonite e insufficienza renale, ipotensione
arteriosa, cefalea, offuscamento visivo. Infine, la ciclospirina, al
contrario, è indicata per i pazienti affetti da colite ulcerosa di tipo
grave: viene somministrata per endovena e negli studi recenti ha
dimostato di poter migliorare lo stato dei pazienti dell'80%, evitando
l'urgenza di un intervento chirurgico. Ha effetti collaterali simili al
metotrexato.
Farmaci malattie infiammatorie intestinali croniche: gli inibitori del tnf
L'infliximab e l'adalimumab sono due inibitori del fattore di necrosi
tumorale per il trattamento del morbo di Chron oltre il moderato e, nel
primo caso, anche per la colite ulceriosa di tipo medio grave. Sono
indicati quando le malattie infiammatorie intestinali si dimostrano
refrattarie o resistenti ad altre terapie. Si tratta in entrambi i casi
di anticopri che si legano al fattore di necrosi tumorale alfa,
bloccandone la cascata infiammatoria. Tuttavia, i pazienti trattati con
gli inibitori del tnf hanno un rischio più elevato di altri di
contrarre infezioni serie, compresa la tubercolosi, le infezioni
micotiche invasive e quelle opportunistiche. Nei pazienti portatori
sani di epatite B è possibile la riattivazione del virus. Gli inibitori
del tnf sono inoltre correlati a un aumento del rischio di cancro,
psoriasi e insufficienza cardiaca. In particolare è da evitare
l'interazione con vaccini vivi, che aumenta il rischio di contrarre
infezioni gravi.
Farmaci malattie infiammatorie intestinali croniche: il natalizumab
Il natalizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato contro l'integrina
alfa-4, una molecola che media l'adesione dei leucociti ai recettori
endoteliali e la loro migrazione verso l'intestino. E' utile nel
trattamento del morbo di Chron moderato o severo, in quanto riduce
l'infiammazione intestinale bloccando la diapedesi dei leucociti.
Tuttavia, il suo impiego è limitato a causa degli effetti collaterali,
che pur essendo rari sono pericolosi: grave tossicità epatica e
leucoencefalopatia multifocale progressiva. Se associato ad altre
terapie contro le malattie infiammatorie intestinali, può aumentare il
rischio di complicanze. Per questo è un farmaco da evitare nelle
associazioni.
Farmaci malattie infiammatorie intestinali croniche: i probiotici
I proboiotici sono microrganismi vivi e non patogeni, di solito
batteri o lieviti, e sono usati per prevenire e trattare numerosi
disturbi intestinali: questi acidi prodotti dal Lactobacillus possono
abbassare il ph intestinale e inibire così la crescita di batteri
patogeni, oltre a indurre e rinforzare le difese immunitarie
dell'organismo. Nelle malattie infiammatorie intestinali croniche i
probiotici sono utilizzati per mantenere le remissioni, ma più per la
colite ulcerosa che per il morbo di Chron. Possono provocare
flatulenza, diarrea e singhiozzo.
Link utili:
Associazione malattie infiammatorie croniche dell'intestino
Morbo di Chron
|