Istmocele definizione e cura

L’istmocele è una specie di ansa, di sacca nella cervice interna che si forma nel 15-20% delle donne che hanno partorito con il taglio cesareo, in questa sacca si deposita il sangue mestruale e questo accumulo può causare infiammazioni, dolori pelvici e difficoltà di concepimento perchè rende più difficile agli spermatozoi attraversare la cervice.   

Causa
L’istmocele si manifesta quando la cicatrice del taglio cesareo si infetta, in caso di retroversoflessione uterina, oppure quando si verifica un anomalo riassorbimento della sutura.
 
Sintomi
Le donne che soffrono di istmocele presentano sintomi quali:
- perdite nerastre e maleodoranti di sangue nel periodo post-mestruale (il sangue durante il ciclo si deposita nell’istmocele e quando questa sacca è piena inizia a fuoriuscire).
- dolore pelvico
- dolore durante i rapporti sessuali

Diagnosi
Le donne che manifestano i sintomi di istmocele devono sottoporsi ad un’ecografia transvaginale che permetterà di individuare la presenza o meno della sacca al livello del taglio cesareo.
Un altro strumento di diagnosi utilizzato per l’istmocele è l’isteroscopia che non solo permette di verificarne la presenza, ma anche le sue caratteristiche come la grandezza e la presenza di flogosi concomitante. L’isteroscopia deve essere effettuata con molta accortezza per pericolo di perforazione interna, soprattutto in vicinanza del parto.

Cura
Per questa patologia è prevista sia una cura farmacologica che chirurgica; la scelta tra i due tipi di terapie viene effettuata in base alla grandezza della sacca.
La cura farmacologica è efficace se l’istmocele è di dimensioni ridotte e si basa sulla somministrazione di pillola Estro-Progestinica.
La cura chirurgica per l’istmocele può essere realizzata in laparoscopia utilizzando un accesso vaginale o con l’Istmoplastica Isteroscopica. Generalmente si preferisce utilizzare quest’ultima tecnica perchè ha ottenuto maggior risultati rispetto alle altre.
L’Istmoplastica Isteroscopica permette di eliminare l’ansa nell’80% dei casi permettendo al paziente di liberarsi totalmente dei sintomi di questa patologia.