Sei in GINECOLOGIA » Ginecologia » La sindrome di Klinefelter
|
Ritratto della sindrome di KlinefelterLa sindrome di Klinefelter è una malattia di origine cromosomica, caratterizzata appunto da un'anomalia dei cromosomi sessuali XY. La sindrome di Klinefelter è stata scoperta dal dottor Harry Klinefleter, che la scoprì e la descrisse per la prima volta nel 1942.
L'anomalia cromosomica riscontrata nella sindrome di Klinefelter è l'esistenza di un cromosoma in più nei cromosomi sessuali, il cromosoma X (femminile): lo schema tipico della sindrome di Klinefelter è il cariotipo 47, ovvero XXY. L'anomalia è causata da un problema nella meiosi nella formazione dei gameti. La sindrome di Klinefelter è causata da una mancata disgiunzione meiotica: i cromosomi normalmente si disgiungono in modo tale per cui ogni gamete ha un autosoma da parte dei 22 cromosomi somatici e uno dei due cromosomi sessuali. Le femmine (XY) producono solo gameti X mentre i maschi producono gameti X e Y.
In caso di mancata disgiunzione uno dei due gameti porta due cromosomi sessuali e nel caso della sindrome di Klinefelter il cariotipo è di due cromosomi sessuali femminili e solo uno maschile. Per questo tipo, il quadro clinico dei pazienti affetti da sindrome di Klinefelter è caratterizzato da virilizzazione scarsa, testicoli piccoli, sterilità (causata da azoospermia), una statura elevata e problemi cognitivi del linguaggio verbale (per cui i bambini affetti dalla sindrome di Klinefelter iniziano a parlare tardi o hanno problemi nell'acquisizione della lettura e della scrittura). A questo si associano alti livelli di gonadotropine plasmatiche e rari casi di ritardo mentale per un ridotto quoziente intellettivo. Frequenti nei pazienti affetti da sindrome di Klinefelter sono i disturbi della personalità, le alterazioni ossee (ad esempio i fianchi allargati, le spalle piccole), maggior rischi di carcinoma mammario, leucemia e diabete. Link utili:
|