Questo fine settimana fate giardinaggio consapevole, perché i vostri sforzi stanno facendo di più che abbellire semplicemente il vostro giardino: vi stanno rendendo più sani e felici!

La terapia orticola è un nuovo modo di dimostrare che la potenza della natura è più di una semplice leggenda metropolitana. I terapeuti che la promuovono, a cavallo tra il mondo della psicologia, dell’ecologia e della botanica, utilizzano il giardinaggio come strumento d’aiuto per le persone affette da ansia e depressione, o da malattie cardiache o ancora  nel recupero post-operatorio.

"La terapia Horticultural come trattamento per molti disturbi psicologici e fisici è un intervento valido e sempre più popolare" spiega Mitchell Hewson, primo terapeuta “orticolo” che ha fondato il più grande programma di terapia orticola presso l’Homewood Health Center, centro di recupero delle tossicodipendenze e trattamento della salute mentale in Ontario, Canada.
Hewson ha iniziato ad utilizzare questa terapia con persone che soffrivano di demenza e disturbi alimentari: "La terapia Horticultural stimola il pensiero, esercita il corpo e favorisce la consapevolezza dell'ambiente esterno. Inoltre, i pazienti che hanno beneficiato di questo tipo di terapia hanno sperimentato un rinnovato desiderio di vivere, una diminuzione di ansia e migliore autostima".
Altri ricercatori hanno aderito alla scuola di pensiero di Hewson: in uno studio in corso presso l'Università di Copenaghen, i ricercatori ipotizzano che le persone che soffrono di stress cronico avranno maggiori miglioramenti dopo aver trascorso del tempo in un "giardino di guarigione", rispetto a quelli che riceveranno la terapia tradizionale cognitivo-comportamentale. "La ricerca ha mostrato un'associazione tra il fare attività in ambienti naturali e la salute, in particolare in relazione allo stress - dice il ricercatore Ulrika Stigsdotter - La nostra ambizione è che la terapia basata sull’interazione con la natura porti gli stessi o migliori risultati di quelli del gruppo di terapia cognitivo-comportamentale. Personalmente credo che l'effetto positivo durerà più a lungo".

I benefici si estendono oltre l'umore: alla NYU Langone Medical Center Rusk Institute of Rehabilitation Medicine, “un giardino di guarigione” viene utilizzato per aiutare i pazienti a riacquistare la mobilità dopo un intervento chirurgico o un ictus. Inoltre il giardinaggio è una forma lieve di attività aerobica e negli adulti più anziani può contribuire ad aumentare la flessibilità, la forza delle mani e la coordinazione occhio-mano, dice Donna Wang, assistente alla Long Island University di Brooklyn. Se la palestra o il fare una passeggiata arrecano benefici cardiovascolari, il giardinaggio offre l'opportunità di imparare anche una nuova abilità, capace di migliorare anche il funzionamento cognitivo.

I terapeuti ritengono che i benefici psicologici del giardinaggio possono essere ricondotti alle piante, le quali svolgono un ruolo chiave nell'evoluzione del genere umano.
Gli orticoltori in erba dovrebbero prendere nota però: un giardino in casa non è differente da un giardino studiato appositamente per fare terapia; non è infatti necessario far fronte a incombenze quali innaffiare le piante o tagliare il prato, poiché un giardiniere professionista adempie a queste esigenze. Un giardino privato, ha bisogno di più cure e genera tendenzialmente più preoccupazioni.
Si possono seguire però delle linee guida da applicare al proprio orto:
-includere piante da frutto nel proprio giardino aiuta a rinsaldare la propria autosufficienza;
-le erbe aromatiche promuovono la buona salute e profumano l’ambiente circostante;
-scegliere piante che possono essere essiccate e riutilizzate in altre attività manuali raddoppia l’esperienza del giardinaggio;
-posizionare una piccola panca o una sedia in un luogo ombreggiato del giardino, in modo da poter godere dei frutti del proprio lavoro, aumenta l’autostima;
-impegnarsi a dedicare qualche minuto ogni giorno al giardino, anche in piccole dosi, beneficiando dell'aria fresca, dell'esercizio fisico e dell’apporto di vitamina D dovuto all’esposizione al sole.

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