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Gli integratori alimentari: spesso prescrittiGli integratori sono sicuri? Sì, a patto che vengano prescritti da dei professionisti competenti. Una denuncia sul Nutrition Journal lancia al contrario un allarme:la tendenza di medici e infermieri sarebbe quella di consumare abitualmente gli integratori e di prescriverli nonostante a tutt'oggi non ci sia chiarezza scientifica sulla loro efficacia e sicurezza.
Occorre infatti che il medico che prescrive o consiglia integratori abbia una formazione specifica, mentre, su un campione di dottori e personale paramedico analizzato, il settanta per cento dei medici e oltre l'ottanta per cento degli infermieri ha dichiarato di fare liberamente uso di questi prodotti e di consigliarli esplicitamente (nel caso dei medici, prescriverli) ai pazienti. Gli integratori alimentari più spinti sarebbero quelli a base di omega 3, tè verde, glucosammina, semi di lino, condroitina, echinacea. Meglio chiarire una volta per tutte, invece, che gli integratori non hanno finalità terapeutiche o virtù terapeutiche dimostrate, e che gli integratori non sono farmaci, ma sono più vicini a dei veri e propri alimenti. Venduti in pillole o bustine, gli integratori sembrano accreditare spesso il luogo comune per cui sono potenti quanto i farmaci ma più innocui perché naturali. Anche la vendita quasi esclusiva nelle farmacie o nelle erboristerie alimenta questo giudizio. Gli integratori alimentari, per essere sicuri, devono essere sottoposti a dei controlli e prodotti igienicamente a norma. Gli integratori in commercio devono essere etichettati con chiarezza: in genere, leggendo l'etichetta, il più delle volte ci si troverà di fronte a preparazioni con più componenti (vitamine+sali minerali+estratt vegetali+estratti animali ecc.). Data la complessità di questi preparati, i controlli di qualità devono essere particolarmente severi. Gli integratori a base vegetale, per esempio, devono avere un'etichetta in cui è chiaro il contenuto della sostanza attiva e dei suoi principi. I dosaggi sono standardizzati e sicuri per la dose giornaliera, quindi è improbabile sbagliarsi e incorrere in fenomeni da sovradosaggio. Ma qual è allora il pericolo che si nasconde dietro gli integratori? Innanzitutto in Italia la normativa è piuttosto blanda e in taluni casi il prodotto non corrisponde a quanto descritto nell'etichetta: essendoci stato un vero e proprio incremento nel consumo degli integratori negli ultimi anni, a cui è correlato un ovvio incremento affaristico, si può incorrere a qualche truffa a danno dei consumatori, come ad esempio è successo negli alimenti "potenziati" (linee di biscotti del benessere, bevande antietà, ecc.). In tal caso il prodotto è richiesto più per le aspettative del consumatore, che cerca una panacea per i suoi mali, che non per la sua effettiva utilità: insomma, dietro queste aspettative non ci sono prove scientifiche e talvolta mancano anche le garanzie.I più accaniti consumatori di integratori sono gli sportivi, ma in generale, chi si rivolge agli integratori cerca di dimagrire, di ridurre il grasso corporeo, di incrementare la massa muscolare e di risolvere delle carenze nella dieta (es. integratori vitaminici perché non si mangia frutta e verdura). Se si mirasse a recuperare uno stile di vita sano e delle buone abitudini alimentari, scommettiamo che la richiesta di integratori diminuirebbe a dismisura? Link utili: Integratori e benessere, il sito Guida al consumo degli integratori
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