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Modalità di insorgenza, sintomi e terapia dell’ernia epigastrica
L’ernia epigastrica si forma nella regione dell’epigastrio a causa di un aumento della pressione addominale e si manifesta come una tumefazione di ridotte dimensioni. L’unica terapia per questo tipo di ernia addominale è rappresentata dall’intervento chirurgico, che non ha alcuna complicazione e presenta rischi quasi nulli di recidive.
Ernia epigastrica: che cosa è e come si forma L’ernia è una protrusione o fuoriuscita di un organo o di una sua parte dalla cavità che naturalmente lo contiene. L’ ernia epigastrica è un tipo di ernia della parete addominale che si forma nella regione epigastrica, ovvero nella parte mediana-superiore della regione addominale, lungo la linea alba o linea mediana dell’addome. L’epigastrio è un’estesa area che puo’ essere caratterizzata da zone di lassità congenita in cui puo’ avvenire un cedimento della parete muscolare In presenza di questa debolezza un aumento della pressione endo addominale puo’ determinare la fuoriuscita di tessuto adiposo o di una parte dell’intestino; è così che si sviluppa l’ernia epigastrica. Essa si manifesta solitamente come una tumefazione dalle dimensioni ridotte(15-25 mm) o un gonfiore che è evidente quando il paziente è in posizione eretta e tende a scomparire quando il paziente è disteso. Le dimensioni possono accrescersi nel corso del tempo, fino a raggiungere i 5-10 cm, a causa della pressione addominale. Ernia epigastrica: sintomi Se l’ernia è di piccole dimensioni è generalmente asintomatica; solo in alcuni casi il paziente interessato da una piccola ernia epigastrica puo’ accusare dolore o disturbi come gastralgia e dispepsia. In caso di strozzamento, un’evoluzione dell’ernia causata dall’impossibilità di farla rientrare nella sua cavità, la dolenza della tumefazione si associa a occlusione intestinale, nausea e vomito. Ernia epigastrica: diagnosi Nel 20% dei casi questo tipo di ernia addominale è multipla. Un attento esame clinico ha la funzione di valutare le tumefazioni di ridotte dimensioni che possono comparire lungo la linea mediana della parte addominale e distinguere tra lipomi e componenti erniarie. In presenza di disturbi connessi (dispepsia e gastralgia) la diagnosi è mirata all’esclusione di patologie più gravi (malattia peptica e pancreatite). La diagnosi puo’ essere approfondita attraverso l’esame ecografico, che permette di rilevare e definire la natura dell’ernia epigastrica con una sensibilità del 100% . Ernia epigastrica: terapia chirurgica e laparoscopia L'unica terapia per questo tipo di ernia addominale è quella chirurgica: praticando una piccola incisione nella cute, il difetto erniario viene riparato e la parte addominale viene ricostruita. Se l’ernia è di ridotte dimensioni e non è associata ad altre patologie della parete addominale, l’intervento viene eseguito in anestesia locale. Negli altri casi è necessaria l’anestesia epidurale o totale. L’operazione chirurgica non ha effetti collaterali né presenta rischi di complicazioni o di recidive. Nel caso di ernie di piccole dimensioni viene praticata la sutura diretta. Se l’ernia ha dimensioni maggiori, il chirurgo può scegliere di inserire una protesi tra la parete posteriore dell’addome e il peritoneo per prevenire la formazione di recidive post-operatorie. A distanza di 2 o 3 settimane dall’intervento il paziente puo’ tornare a svolgere regolarmente l’attività lavorativa. Un’alternativa all’intervento chirurgico è quella rappresentata, negli ultimi anni, dalla tecnica mini-invasiva della laparoscopia: in questo caso l’ernia viene riparata con l’ausilio di strumenti operatori inseriti nell’addome attraverso piccole incisioni praticate nella parete addominale. Ernie addominali |