Il futuro è nel cervello

Nonostante il rischio di incorrere in brutte immagini, da sempre l'uomo è attratto dalla possibilità di prevedere il futuro. E molto probabilmente il nostro cervello è già in grado di farlo. E' la deduzione di uno studio pubblicato su Nature che ha indagato, per ora, le capacità predittive e visionarie del cervello di alcuni topolini impegnati a trovare del cibo in un labirinto. Dall'esperimento è risultato infatti che alcuni degli animaletti presentavano un'attività cerebrale simile a quella registrata dopo il ritrovamento del cibo. Erano forse topini dotati di una rete di neuroni preconfigurata per la rappresentazione dello spazio integrato da esperienza passata e informazioni ambientali specifiche? Se siamo di fronte a dei supertopolini o no, non è questo il punto. Ciò che si domandano gli scienziati è se questo tipo di attività predittiva del cervello possa essere prerogativa anche del cervello umano. Ne sono quasi certi. L'attività cerebrale di prefigurazione degli eventi è stata definita preplay e i ricercatori ritengono sia utile tanto quanto l'esperienza per la formazione della memoria a lungo termine. Quindi come l'esperienza anche le previsioni ci aiutano a vivere meglio.