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Salmonellosi o infezione intestinale da salmonellaUn gruppo di ricerca dell'Università Complutense di Madrid in collaborazione con l'Agenzia della Sanità di Londra, ha identificato nelle isole britanniche un ceppo di salmonella con un nuovo meccanismo di resistenza agli antibiotici finora sconosciuto.
Questo batterio è diventato resistente agli aminoglicosidi, una famiglia di farmaci essenziali per la lotta contro l'infezione intestinale causata dalla salmonella.
Il
meccanismo di sopravvivenza del batterio stesso, chiamata ribosoma
metiltransferasi (RMTC), solo quattro anni fa era stato trovato in due
batteri non patogeni in Australia e in Giappone, ma stavolta è associato ai batteri patogeni della salmonellosi. Questo significa che entro breve tempo è possibile che ci sia un rischio accreditato di una epidemia da salmonellosi farmacoresistente, e quindi più insidiosa di una normale infezione intestinale da salmonella. Questo può ad esempio accadere con le uova (contaminazione fecale da parte delle galline), con la carne e tutti i derivati crudi e non pastorizzati (come ad esempio il latte o la maionese, gli impasti crudi). Un rischio di infezione intestinale da salmonellosi si può ugualmente contrarre con frutta e verdura non accuratamente lavati e contaminati dal concime. Gli alimenti o le bevande contaminate da salmonella sono insidiosi perché difficilmente subiscono una variazione nell'aspetto entro le prime ore, dato che per emettere l'odore di avariato è necessario che i batteri compiano il loro ciclo metabolisco, rilasciando idrogeno solforato. Una volta ingeriti, i batteri patogeni della Salmonella provocano immediatamente una infezione intestinale con sintomi quali vomito frequente, diarrea o stitichezza, crampi addominali e febbre. L'organismo riesce a liberarsi da solo dei batteri patogeni, ma in genere per curare l'infezione intestinale si associa una terapia farmacologica che ne allevi i sintomi. Ecco perché forme di salmonellosi farmaco resistenti sono particolarmente temibili. Link utili:
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