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Medicine alternative non s'ha da fare

 

La buona notizia è che presso la Asl di Grosseto in un ospedale pubblico, previo pagamento del ticket per i residenti della Regione Toscana agopuntura, omeopatia e fitoterapia vengono praticate come cure di “medicina alternativa”. Ma non come vere “alternative” alla cosiddetta medicina ufficiale, ma quale terapia complementare: un servizio in più ad esempio nel controllo del dolore cronico. La notizia cattiva è che non tutti gli esponenti del mondo sanitario sono d'accordo con questa iniziativa. Silvio Garattini direttore dell’Istituto per le Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano così si è espresso contro la pratica di queste tecniche alternative nell'ospedale di Grosseto: "l’agopuntura è tutta in discussione; i prodotti omeopatici, in gran maggioranza, non contengono nulla, i prodotti fitoterapici non si sa bene che cosa contengano e possono variare da preparazione a preparazione. Non vi è nessun controllo, sono stati messi in commercio solo con una notifica e non sono obbligati a presentare alcuna documentazione che ne garantisca l’efficacia". Continua Garattini preoccupato del sistema nazionale: "La via delle due medicine è anche un attentato al Servizio Sanitario Nazionale, la cui sostenibilità nel tempo è legata al rimborso dei trattamenti basati sull’evidenza". Se invece delle polemiche si guardasse davvero ai risultati...

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