Un numero
considerevole di donne si spaventa e trascorre mesi
senza ottenere un rimedio adeguato quando vengono informate che hanno un
cistoma o un cistoadenoma ovarico. Normalmente
il cistoma, che è un tumore benigno quasi sempre riscontrabile
nell'ovaio, dove forma una cavità, tende a crescere con il passare del tempo, tanto che la
terapia solitamente è chirurgica, e consiste nell'asportazione del
cistoma.
Il cistoma può essere di diversi tipi ed è un disturbo molto frequente nella donna, soprattutto nella menopausa: si passa dal cistoma fluido o sieroso a quello semifluido di tipo mucinoso (che contiene muco) o con sangue.
La prima forma di cistoma ha più probabilità di evolversi in una neoplasia maligna e diventare cistoadenocarcinoma. Spesso il cistoma può essere bilaterale, ovvero presentarsi sia da un lato che dall'altro delle ovaie. Quando il cistoma è molto piccolo è difficilmente diagnosticabile, perché necessita di un esame interno per valutarne la presenza.
Anche i sintomi del cistoma sono ambigui: si sente dolore e sensazione di peso nella parte bassa dell'addome e possono esserci irregolarità mestruali. Quando il cistoma inizia a ingrossarsi, è possibile che venga diagnosticato tramite una semplice visita ginecologica, con palpazione dell'addome internamente ed esternamente.
Quando il cistoma è infine particolarmente grosso, nell'intervento chirurgico può essere rimossa parte delle ovaie, e da questo intervento si può venire a creare una condizione di sterilità per la donna, a seconda se la rimozione è totale o parziale. Per questo è particolarmente importante la diagnosi precoce del cistoma, onde evitare il rischio di sterilità e ridurre al minimo gli effetti collaterali per la donna.
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