Scoperti i meccanismi attivati dalla leucemia mieloide che le permettono di resistere ai trattamenti antitumorali e generare recidive

Grazie al lavoro dei ricercatori dell'Iric, la University of Montreal's Institute for Research in Immunology and Cancer in Canada, si è riusciti a spiegare la resistenza ai farmaci di questa terribile malattia. La coordinatrice Kathy Borden e i suoi colleghi hanno inizialmente analizzato l’efficacia della ribavirina, un farmaco antivirale in grado però di contrastare i tumori, come trattamento contro la leucemia: “I risultati ottenuti erano promettenti nella maggior parte dei malati, con induzione di remissioni prolungate e senza significativa tossicità correlata al trattamento - spiega la Borden - Tuttavia, in tutti i partecipanti è stata poi riscontrata una recidiva. Studiando le cellule neoplastiche di pazienti con leucemia mieloide acuta e tumori a testa e collo abbiamo scoperto l’enorme iperattività di un gene chiamato GLI1. Fortunatamente esistono composti che inibiscono l'attività del gene e che potrebbero restituire alle cellule neoplastiche la sensibilità alla ribavirina”.

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