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Linee guida aggiornate sullo screening del tumore al colon retto

 colonscopia-immagine.jpgIn questo terzo articolo proseguiremo con la trattazione delle linee guida aggiornate sugli screening oncologici, soffermandoci sui principali test diagnostici del cancro al colon retto.
Il carcinoma del colon retto deriva nella maggior parte dei casi da polipi adenomatosi e si sviluppa nell’arco di un decennio circa.

 

Lo screening ha individuato carcinomi del colon in pazienti privi di particolari sintomi; nell’80% dei casi il carcinoma è risultato in fase iniziale, mentre nel 20% dei casi è risultato associato a linfonodi o metastasi.
Vediamo nel dettaglio le indicazioni relative ai test di screening per il tumore del colon retto.

Screening cancro colon retto: la ricerca del sangue occulto nelle feci
Secondo lo studio clinico di circa 50.000 pazienti di età compresa tra i 50 e gli 80 anni, questo test di screening effettuato mediante test al guaiaco ha ridotto del 21% la mortalità causata dal tumore al colon. Il test dovrebbe essere effettuato almeno in tre diverse occasioni su due campioni fecali.
I FIT( test immunochimici delle feci) ricercano le globine presenti nel sangue utilizzando specifici anticorpi. Si tratta di esami più specifici in  presenza di sanguinamento del colon retto. Sui risultati ottenuti tramite questo test di screening non influisce né il consumo di particolari alimenti né l’assunzione di determinati farmaci.

Screening cancro colon retto: clisma opaco
Il clisma opaco è una radiografia del colon e del retto eseguita con doppio contrasto. Con questo esame il carcinoma colonrettale puo’ non essere visibile nel 22% dei casi; il clisma opaco ha infatti una ridotta sensibilità nell’individuazione di polipi di ridotte dimensioni o di lesioni piatte.

Screening cancro colon retto: sigmoidoscopia
Questo test di screening ha ridotto il tasso di mortalità per carcinoma del colon. E’ da notare che la sigmoidoscopia flessibile permette di esaminare solo la parte inferiore del colon; non viene quindi rilevata l’eventuale presenza di lesioni tumorali o polipi isolati situati nelle zone più alte del colon.
I polipi e carcinomi di dimensioni più grandi possono essere rilevati con maggiore probabilità associando la sigmoidoscopia al test di ricerca del sangue occulto nelle feci.
Screening cancro al colon retto: colonscopia
Attraverso questo esame diagnostico possono essere rilevate quelle lesioni situate in prossimità del colon non visibili con la sigmoidoscopia. Durante la colonscopia possono essere asportati i polipi eventualmente presenti.
La colonscopia effettuata con una certa periodicità e la polipectomia hanno contribuito a ridurre fino al 90% il rischio di insorgenza del tumore al colon retto.

Screening cancro colon retto: colongrafia con TC
La colonscopia virtuale, effettuata con tomografia computerizzata, permette di visualizzare le pareti del colon, restituendo immagini bidimensionali o tridimensionali.
Se durante l’esame sono rilevate lesioni, è spesso necessaria una colonscopia tradizionale per approfondirne la natura.
Questo test diagnostico non è invasivo ma emette radiazioni.
Le linee guida sui test oncologici raccomandano ai pazienti con un rischio medio di insorgenza della patologia di sottoporsi a colonscopia ogni 10 anni a partire dai 50 anni di età. Secondo L’American College of Physicians gli adulti che hanno compiuto 75 anni non dovrebbero sottoporsi all’esame.

Screening cancro colon retto: nuovi approcci
In futuro lo screening del tumore al colon retto potrebbe essere effettuato mediante test in grado di individuare alterazioni del DNA nelle feci. La loro efficacia diagnostica è al momento in fase di valutazione.


La preparazione alla colonscopia

Approfondimenti sulla colonscopia virtuale

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