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Tumori, una proteina rivela se la chemioterapia è utileInizia bene l'anno per quel che riguarda le nuove scoperte nel campo dell'oncologia e in particolar modo di quelle terapie personalizzate, che tengono conto della storia individuale del paziente e delle mutazioni genetiche del tumore che si verificano caso per caso.
Questa attenzione nuova nei confronti del malato oncologico fa sì che si abbia una diversa consapevolezza circa l'utilità di alcuni farmaci, in particolare con la chemioterapia. E' già ad esempio nota l'esistenza di tumori chemioresistenti, ovvero di tumori che necessitano di intervento chirurgico immediato, ma contro i quali occorre sperimentare altre terapie farmacologiche perché sono neoplasie con scarsa sensibilità verso la chemioterapia. Ecco perché assume una grande importanza una rircerca italiana, le cui scoperte sono state pubblicate a gennaio sull'autorevole Journal of Clinical Oncology. I rircercatori hanno scoperto l'esistenza di una proteina, la P53, che può essere utilizzata come marcatore per indicare la sensibilità di un tumore verso la chemioterapia. Questo eviterà cicli chemioterapici inutili e tempo perso in pazienti già indeboliti dalla neoplasia, dato che la chemioterapia comporta effetti collaterali gravosi sulla salute del paziente. Inoltre, se si facesse un test che stabilisse fin da subito la resistenza del tumore, la chemioterapia verrebbe riservata ai pazienti in cui l'effetto terapeutico è garantito, anche prima dell'intervento chirurgico. Oppure modificata.
A fare questa importante scoperta, lo studio dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano: le ricercatrici Federica Perrone e Lisa Licitra hanno analizzato una cinquantina di malati di tumore dimostrando che dallo studio sulla proteina P53, erano pochi i pazienti a necessitare della chemioterapia preoperatoria, mentre per altri l'intervento era più opportuno, e la chemioterapia doveva seguire la terapia chirurgica. «Si tratta - sostiene Marco Pierotti, Direttore scientifico dell’Istituto Tumori – di risultati circoscritti a un particolare tipo di tumori, che però ci indicano nuovi percorsi di ricerca: finalizzati, da un lato, a una sempre più puntuale personalizzazione della cura e, dall’altro, a evitare trattamenti che, oltre ad essere costosi, rischiano di peggiorare ulteriormente la qualità della vita dei pazienti». Link utili: Le domande più frequenti sulla chemioterapia La chemioterapia, effetti collaterali
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