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Curare l’artrosi con l’osteotomia tibiale
Quando l’artrosi colpisce il ginocchio e il medico curante vuole evitare l’impianto di una protesi, una valida alternativa è l’osteotomia tibiale. Questo intervento permette di riallineare gli angoli della tibia deformatisi dall’artrosi per permettere al paziente di sfruttare maggiormente la parte sana del ginocchio limitando il carico su quella deformata.
Ciò permette di ritardare il progressivo deformarsi del ginocchio causato dall’artrosi e di evitare l’utilizzo della protesi totale del ginocchio.
L’osteotomia tibiale è un intervento eseguibile solo su alcuni soggetti che rispecchiano determinate caratteristiche: età non superiore ai 65 anni e un’artrosi a carico di una parte limitata del ginocchio.
Intervento chirurgico
L’osteotomia tibiale è un intervento che può essere eseguito sia in anestesia totale che locale, la scelta della tipologia di anestesia da adoperare dipenderà dal medico a seconda delle situazioni mediche in cui si trova il paziente.
L’intervento può essere eseguito con due diverse modalità, la prima si chiama osteotomia di sottrazione e consiste nell’asportare una parte di osso della tibia non affetto da artrosi. La seconda si chiama osteotomia di addizione perché viene aggiunta una parte di osso nella parte malata.
In entrambe le procedure vengono utilizzati degli strumenti per fissare la correzione apportata chirurgicamente, che sono: placche e viti in quella di addizione e dei fissatori esterni in quella di sottrazione.
L’osteotomia tibiale è un’operazione chirurgica che viene eseguita in ospedale e richiede un ricovero inferiore alle 72 ore.
Post-intervento
Dopo l’intervento al paziente vengono prescritti degli antidolorifici e degli impacchi con la borsa del ghiaccio per alleviare il dolore.
Il recupero dall’osteotomia tibiale è relativamente veloce, infatti il paziente già dopo la dimissione potrà tornare a camminare anche se solo con l’ausilio delle stampelle che dovrà adoperare per circa 6 settimane.
I punti dell’operazione verranno tolti dopo circa 2 settimane, ma la prima visita post-operatoria avviene già dopo una settimana dall’intervento per sostituire la medicazione e per controllare che tutto stia procedendo correttamente.
Per accelerare il recupero e diminuire il dolore è sempre consigliabile ricorrere all’aiuto di un fisioterapista e a delle sedute di elettrostimolazione.
Nel caso l’intervento eseguito sia l’osteotomia tibiale di sottrazione, al paziente verrà indicato come regolare giorno per giorno il fissatore esterno per modificarlo in base ai progressi ottenuti giornalmente.
Approfondimento: Osteotomia tibiale
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