Seguono dei comportamenti ripetitivi per rimediare all’ingrassamento (vomito, abuso di lassativi e/o di diuretici, digiuno, ecc.) che fanno sì che le pazienti presentino per lo più un peso normale.
La bulimia può determinare gravi complicanze di carattere medico. Come conseguenza del vomito ripetuto: gengiviti, carie ricorrenti, mal di gola cronico, difficoltà ad inghiottire; esofagite da reflusso, ecc.
Per l’abuso di lassativi: ipotonia del colon, grave stitichezza e danno renale irreversibile.
Inoltre si possono avere squilibri della composizione chimica dell’organismo con disturbi del ritmo cardiaco anche fatali.
L’ Anoressia è caratterizzata da una perdita di peso di oltre il 15% rispetto a quello ideale.
Le ragazze affette rifiutano con decisione i cibi “grassi” e “troppo calorici”; la dieta diventa così estremamente povera, a volte strettamente vegetariana. Si associa vomito autoindotto, abuso di lassativi e/o di diuretici, assunzione di preparati dimagranti, effettuazione di un’attività fisica esasperata (es. corsa, cyclette, ginnastica, ecc.). Costante è l’assenza del ciclo mestruale (amenorrea), di solito in rapporto al dimagrimento. Il quadro clinico è quello di una grave malnutrizione con rischio per la vita.
L’analisi del pensiero nei disturbi alimentari mette in evidenza la presenza di convinzioni profonde legate al timore forte e costante della “grassezza”, con l’idea che esser “magri” è l’unico modo per accettarsi e/o essere accettate.
Una psicoterapia breve cognitivo-comportamentale rappresenta spesso il trattamento più efficace nel modificare tali idee disfunzionali e favorire un rapporto più positivo con se stesse e con il proprio corpo.
Fernando Di Rienzo
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