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I rischi di internetFacebook, siti web per conoscersi... che effetto hanno sugli adolescenti?

Quali sono i rischi di internet e la sua diffusione fra le ultime generazioni? La popolarità di Facebook e di altri siti web per conoscersi in rete potrebbero dar luogo alla nascita di una generazione di bambini e adolescenti con grandi difficoltà a stringere amicizie durature. Questo è l’avvertimento dei medici che inoltre avvisano su un altro rischio, quello di considerare noiosa la vita reale e di cercarne una fuga.

Il ritmo frenetico del mondo online a lungo andare potrebbe creare la sensazione di vivere in una realtà fittizia, e non più stimolante. Le conseguenze possono essere anche più serie, afferma uno psichiatra, Himanshu Tyagi, anche il rischio di suicidio.

La conferenza annuale organizzata dal Royal College ha analizzato un gruppo di soggetti nati dopo il 1990 e cresciuti in un mondo dominato da siti web, come MySpace e Facebook. Le conclusioni hanno aperto possibilità di indagine e approfondimenti da parte della ricerca per appurare gli effetti del potentissimo strumento di comunicazione. 

Quello del web è un mondo in cui tutto si muove velocemente e tutti i cambiamenti avvengono in modo "indolore", proprio perchè supportati dalla mancanza di legami "veri" o così vissuti perchè virtuali. Le relazioni vengono rapidamente eliminate con un clic del mouse, con un altro clic ci si può sbarazzare anche del proprio profilo, quindi della propria "identità", e sparire nel nulla da dove si è arrivati, celati da uno schermo che filtra il reale attraverso l'immaginario. E anche per chi non accetta la propria persona, c'è una soluzione migliore di quella che lavorarci su per capire i propri limiti o le proprie possibilità, perchè sul web è possibile re-inventarsi e scegliere ciò che fa piacere all'altro, ciò che l'altro vuole conoscere e sapere nella fantasia dello sguardo virtuale.

Tutto questo potrebbe tradursi in un disagio sintomatico del fatto che per gli adolescenti un paradigma del genere può ingenerare un avvilimento del proprio contesto sociale nel quale cercare accoglienza e accettazione, nel quale sentirsi stimolati e attivi. La vita reale si sovrappone e confonde con quella surreale fino a creare un distacco emotivo pericoloso dove tutto diventa a portata di mano, ma dove si perde il potere dell'approccio e dell'iniziativa allo scambio, e dove, semmai,  vulnerabilità e comportamenti impulsivi possono dar luogo a veri e propri drammi psicologici.

I rischi presagiti indagando nelle conseguenze di una vita on line, condotta senza misura e in età delicate come quella adolescenziale, vanno sicuramente approfonditi e appurati con delle ricerche mirate.

Il computer non può divenire luogo principale deputato per lo scambio di emozioni e di sentimenti, o anche solo per godere di fugaci relazioni virtuali. Dalle ricerche condotte si è potuto intanto verificare come in questi scambi la percezione dell'altro sia alterata e innaturale, simile allo "stato di sogno" dove diventa impossibile sciogliere le proprie sensazioni da quelle dell'altro. Cosa che raramente accade nel reale, come sappiamo bene, dove invece gli incontri, più o meno empatici, possono capitare e manifestarsi mediante sguardi, impressioni a pelle, ricerca di attenzione, ma tutto all'interno di una rete fitta di segnali provenienti da linguaggi interagenti: quello del corpo, della parola, della gestualità involontaria.

In rete tutto questo acquista un significato diverso, e le amicizie e le relazioni viaggiano sui binari dell'immaginazione, dell'autoreferenzialismo spesso frenetico, alla ricerca di una maggiore libertà di espressione.

Graham Jones, uno psicologo specializzato in materia, ha affermato prendendo le distanze dalle altre posizioni, che chi viaggia in rete è comunque una persona generalmente più socievole che non cerca alienazione.

Concludendo, qualsiasi sia la misura del problema da qualcunque lato lo si guardi, sembra opportuno ammettere che Internet ha prodotto, negli ultimi tempi, notevoli cambiamenti anche nelle ultimissime generazioni, e che però bisognerà approfondirne il beneficio in termini di scambio innocuo e positivo, ma anche la problematicità di coloro che invece rischiano di diventarne delle "vittime".

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