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Pet Therapy: ecco come curare la depressione e non solo
La Pet therapy è una pratica terapeutica piuttosto nuova che prevede l'impiego di animali come supporto per migliorare la salute psico-fisica, curare la depressione e altre disturbi psicologici.
La Pet Therapy è nata nel 1953 quando il neuropsichiatra americano Boris Levinson si rese conto dell'effetto positivo che aveva il suo cane Jingles su un paziente autistico. Da quel momento in poi Levinson iniziò a tener sempre con sé Jingles durante gli incontri con i pazienti e notò che il cane riusciva come “rompere” il ghiaccio, aprendo un canale di comunicazione con i pazienti e facilitando cosi anche il lavoro del neuropsichiatra
Il primo vero approccio terapeutico per curare la depressione altri disturbi con la Per Therapy, risale però al 1977. Questa nuova tecnica è stata adottata da due psichiatri dell'Universita dell'Ohio; Sam e Elisabeth Corson.
In seguito, nel 1981, la Pet Therapy è stata impiegata per la prima volta anche in un ospedale di Melbourne.
Da allora sono in costante crescita le testimonianze dei benefici della Pet Therapy..
Questo approccio terapeutico è arrivato in Italia nel 1987 ma solo nel 2003 è stato firmato “l'accordo Stato- Regioni sul benessere degli animali da compagnia e Pet therapy” con lo scopo di diffondere la terapia come uno valido metodo per curare la depressione e altri disturbi psico-fisici. La Pet Therapy, oltre che per curare la depressione, è perfetta per la riabilitazione dei disabili, per i bambini autistici, per gli anziani affetti da Alzheimer, nei tossicodipendenti e nei pazienti usciti dal coma. Essendo, malauguratamente, una terapia non riconosciuta dal Servizio Sanitario Nazionale, possono permettersi di avviare progetti di Pet therapy solo gli ospedali delle regioni d'Italia più ricche. |