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Cyberbullismo, un sintomo di depressione giovanile

cyberbullismo e depressioneChe cos'è il cyberbullismo? Si tratterebbe di una nuova forma di bullismo che per strumenti usa internet, con forum e social network, per attaccare la vittima prescelta.

In genere chi attacca con forme di cyberbullismo come per il bullismo è una persona molto giovane e in genre inquadrata all'interno di una realtà scolastica, mentre la vittima può essere un insegnante o un suo compagno di scuola.

C'è differenza tra il cyberbullismo e il normale bullismo, quello della banda di ragazzi che molesta con minacce fisiche i coetanei più deboli o i ragazzi più piccoli, (un'ossessione che è diventata anche da noi un costume)? Sembrerebbe di sì. Chi pratica il cyberbullismo utilizza la rete come uno scudo e non si espone fisicamente per attaccare e minacciare le sue vittime, ma appunto lo fa attraverso internet. Secondo un recente studio sul cyberbullismo le differenze tra bulli e cyberbulli non si fermerebbero al web: cambia anche l'identikit.

Se nel primo caso i bulli sono dei ragazzi prepotenti che scaricano la loro aggressività con in più deboli nell'ambito della loro cerchia di conoscenze/amicizie a scuola o tra amici, nel secondo caso i cyberbulli sono più difficili da scovare, proprio perché internet può garantirne l'anonimato.
Quello che non cambia invece è l'effetto psicologico di minacce, molestie verbali e una derisione che causa l'esclusione sociale della vittima. In entrambi i casi chi subisce fenomeni di bullismo diventa vittima di una depressione che unita all'isolamento può dare problemi anche gravi.   

"In particolare, le vittime di cyberbullismo presentano sintomi depressivi maggiori, che non sono stato trovati in qualsiasi altra forma di bullismo", spiegano Jing Wang ei suoi colleghi del National Institute of Child Health and Human Development (NICHD) il cui esito dello studio è statp pubblicato sul Journal of Adolescent Health .

A differenza del bullismo tradizionale, che di solito comporta un confronto faccia a faccia, le vittime cyber non possono vedere o identificare il loro molestatore, e come tali si sentono isolate, disumanizzate o impotenti.