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Lo stress che viene dal lavoroAlcuni lavori possono portare ad accumulare stress e far reagire la persona con spersonalizzazione e disillusione verso le proprie responsabilità. Siamo di fronte al fenomeno della sindrome del burnout che colpisce in modo particolare gli operatori a contatto con soggetti deboli e a rischio: medici, operatori sociali e insegnanti possono sviluppare delle forme di difesa da qquesta sindrome da stress.
Non chiamatelo semplicemente "stress". La sindrome del burnout è qualcosa di molto pi complesso, legato a dei tipi particolari di lavoro che sottopongono la persona a continui stimoli negativi e coinvolgimenti emotivi. La sindrome del burnout ha un'incidenza molto seria in certe categorie lavorative ed è considerata una malattia professionale che può interferire con le normali attività. E' stata recentemente diffusa la notizia che i ricercatori italiani avrebbero individuato la regione del cervello interessata nei casi di ansia. Lo ha scoperto una ricerca italiana pubblicata dalla rivista Psychological Medicine. I ricercatori hanno analizzato i cervelli di 12 pazienti con diagnosi di disturbo d'ansia generalizzato e 15 controlli sani con tecniche di imaging. Il risultato sorprendente sarebbe che i disturbi d'ansia sarebbero relativi a difetti della comunicazione fra alcune regioni del cervello, in particolare in quelle dell'emisfero destro. Se vuoi saperne di più leggi i risultati della ricerca sulle cause dell'ansia. Ma se l'ansia o stati non normali del comportamento trovano origine in un tipo di lavoro allora si parla di sindrome da burnout. Il burn out è “una sindrome da esaurimento emotivo, da spersonalizzazione e riduzione delle capacità personali che può presentarsi in soggetti che per professione si occupano della gente - e ancora - una reazione alla tensione emotiva cronica creata dal contatto continuo con altri esseri umani, in particolare quando essi hanno problemi o motivi di sofferenza”. La sindrome del burnout si manifesta come una progressiva perdita di idealismo, energia e scopi, vissuta da operatori sociali, professionali e non, come risultato delle condizioni in cui lavorano. La medicina del lavoro ha portato a considerare come cause fondamentali di fatica e del conseguente calo motivazionale e di efficienza, anche le caratteristiche ambientali soggettive come rumore, sostanze tossiche presenti sul posto di lavoro; ma fondamentali sono le variabili più prettamente soggettive e sociali come il clima di gruppo, le comunicazioni interpersonali e la soddisfazione individuale. Crollate le aspettative, cadono anche le convinzioni personali riguardo alle proprie capacità e competenze sul lavoro: “non sono capace di aiutare gli altri”, “non valgo niente!”, sono queste le considerazioni che si fanno in caso di burnuot. Se vuoi saperne di più leggi quali sono le professioni a rischio sindrome di burnout. Le strategie che l’individuo mette in atto di fronte a situazioni di burnout, modificando il proprio ambiente, vanno sotto nome di coping, che in italiano potrebbe tradursi con “cavarsela”. Si evidenzia così il tentativo di non soccombere alle pressioni ambientali. Gli stili di coping sono sostanzialmente dettati dalle caratteristiche dell’individuo e dalle esperienze personali. Per difendersi dal sovraccarico di stress l’individuo potrà sviluppare una risposta cinica e disumanizzata che possiamo definire spersonalizzazione. Le persone, quelle stesse con cui egli aveva condiviso dolore e disagio, diventano “oggetti” da cui è bene prendere distanza. I comportamenti lavorativi messi in atto dagli operatori in fase di burnout (coping) riguardano soprattutto il rapporto interpersonale con l’utenza nel momento in cui tale rapporto perde la proprietà di relazione di aiuto e diviene essenzialmente una relazione tecnica di “servizio”: perdita dei sentimenti positivi verso l’utenza e la professione, perdita della motivazione, dell’entusiasmo e del senso di responsabilità, impoverimento delle relazioni, utilizzo di un modello lavorativo stereotipato con procedure standardizzate e rigide, cinismo verso la sofferenza, difficoltà ad attivare processi di cambiamento. Se vuoi saperne di più leggi come si manifesta la sindrome del burnout. |