Trapianto di ovaie e gravidanza dopo un tumore

Dopo la nascita del primo bambino da una donna che si era sottoposta ad un trapianto di ovaie, si sono aperte infinite speranze per coppie affette da problemi di infertilità.
Dagli effetti della menopausa precoce a quelli chemioterapici o radioterapici in conseguenza di un tumore, la prospettiva offerta da questa nuova tecnica è enorme.

Maia, la bambina nata martedì scorso con parto cesareo al Portland Hospital di Londra è in buone condizioni di salute. La gravidanza è stata serena e non ha dato problemi. L’obiettivo futuro è di vedere nascere un bambino in seguito ad un trapianto di utero.

Permangono dubbi sull’eticità di un simile trapianto. E’ lecito intervenire sulla natura? Le donne potrebbero chiedere di avvalersi di questa tecnica per sventare l’arrivo inevitabile della menopausa riservandosi la possibilità di procreare in barba all’età biologica: rimuovere e congelare le ovaie per una data successiva.

La British Fertility Society sostiene il trapianto di ovaie, ma solo quando la fertilità è a rischio a causa del trattamento di cancro come la radioterapia o chemioterapia.